Che bella la ciotola double face

Il fascino del fatto a mano è una delle caratteristiche di pregio delle ciotole Diva di Royale. Unito a una doppia funzione: bowl o piatto

L’eleganza è un’attitudine che si esprime attraverso linee, forme e colori distribuiti attraverso un senso estetico, determinato da proporzioni, simmetrie regolari, razionali e ordinate. Negli ultimi decenni infatti ci siamo abituati a oggetti dalle forme scandite dal rigore geometrico. In particolare, parlando di oggetti per l’arredo tavola, si sono affermate forme lineari geometriche di base come il cerchio o il quadrato.

Talvolta però, per enfatizzare il concetto di qualcosa “fatto a mano” è necessario allontanarsi dalla perfezione, caratteristica propria della serialità delle macchine. Questo è facilmente riscontrabile e sta alla base di vari pezzi della collezione Diva di Royale come la bowl che presentiamo. La leggerezza, la traslucida semitrasparenza e il nuovissimo “effetto biscuit”, con trama a smalto di colore bianco, donano un contrasto unico tra il ruvido e il levigato; il risultato sono piatti unici, mai totalmente uguali tra di loro, ogni pezzo è infatti lavorato a mano da veri artigiani italiani. Le onde del bordo della ciotola richiamano l’andamento di un grafico, ma umanizzate e plasmate da artigiani: in sostanza dei veri e propri pezzi unici e ogni singolo elemento riporta leggere differenze con tutti quelli della serie.

In questo piatto ad esempio (che può essere utilizzato sia come ciotola, sia capovolto) le onde sono a tal punto casuali e disarmonche che ci riportano idealmente alle pieghe della caduta della tovaglia stesa su un tavolo tondo. Un contrasto che ricorda le statue velate barocche di Antonio Corradini. O, per rimanere in ambito contemporaneo, può rimandare all’Arte Informale, movimento che rifiuta qualsiasi forma, figurativa o astratta. Interessante quindi l’influsso di tutte queste forme artistiche per tematizzare la nostra mise en place e gli impiattamenti.

I piatti sono comunque un “campo” di colore bianco neutro, sul quale è facile lavorare con pietanze dai colori puri e brillanti. La forma irregolare dei piatti può darci ispirazioni per similitudine o contrasto; pertanto potremo puntare a elementi rigorosamente geometrici; oppure scegliere oggetti che lascino libero spazio alla creatività disarmonica.

Lo stesso ragionamento vale per gli abbinamenti della mise en place con posate e bicchieri. Sceglieremo in associazione o in antitesi gli strumenti che sono di complemento alla portata, a seconda che intendiamo dare risalto al piatto oppure trasferire un progettato disordine sulla tavola. Per il fondo la tovaglia può essere di un grigio antracite scuro neutro per dare enfasi a tutto ciò che vi sta sopra oppure - se vogliamo osare - possiamo riprendere stampati sul drappo bianco alcune opere degli esponenti di spicco dell’arte informale come Jackson Pollock o il nostro Lucio Fontana, noto per le tele con i tagli.

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