Macchina pulita, caffè ok

Un espresso di gusto amaro e odore sgradevole denuncia la mancata o insufficiente cura delle attrezzature. Ecco le operazioni da fare con regolarità

La macchina e il macinadosatore vanno tenuti puliti. Nel corso della giornata nella macchina si crea un ambiente saturo di sostanze e aromi che compongono il macinato e che si depositano sulle parti interne e del gruppo erogatore (doccetta, filtro e portafiltro).
Oli e grassi - essenziali per ottenere la crema in tazza - creano una patina che si ossida rapidamente e che altera il gusto della miscela. Col tempo si carbonizza e si fa vedere attraverso il “filo” di sabbia nera che rimane sul fondo della tazzina, a causa della frantumazione della pellicola nera per effetto del calore.
Il risultato è un espresso di gusto amaro persistente, tipico di bruciato, cui si unisce il rancido causato dall’ossidazione dei grassi, che si forma in 12-18 ore.

Operazioni quotidiane

Ogni giorno la macchina va pulita a fondo
con appositi prodotti, efficaci, ma non troppo aggressivi, per evitare sentori “metallici” alla prime erogazioni dopo la pulizia. No a limone e aceto: fortemente acidi, corrodono le parti con cui entrano in contatto.Un ciclo di pulizia completo, che si può programmare nei momenti “morti” nel caso risulti pesante farlo a fine giornata, richiede pochi minuti e deve interessare tutte le componenti della macchina: filtri, portafiltri, doccia, guarnizione, griglia porta tazze e vaschetta di raccolta sottostante. E, per evitare il deposito dei residui di sali presenti in caldaia, è consigliabile non spegnere la macchina durante la notte, ma metterla in stand by, con un bassissimo consumo elettrico.

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