Concorrenza più aggressiva sul pranzo

Osservatorio –

Il mezzogiorno è l’occasione di consumo su cui la crisi dei consumi fuori casa pesa maggiormente. Calano visite e spesa sia nei classici ristoranti sia in pizzeria. Parte dei clienti persi si rivolgono al bar o ai supermercati; ma cresce il numero dei rinunciatari

Prima il dovere, poi il piacere: è la scala di priorità dei clienti del fuori casa italiani costretti alla propria personale spending review. Tradotto, significa che gli italiani, dovendo tagliare qualche occasione di consumo, hanno preferito concentrare le rinunce in primo luogo verso quelle cosiddette “funzionali” per salvaguardare il più possibile la sfera dei consumi edonistici.
Come immediata conseguenza di queste scelte, il pranzo fuori casa è stato nel 2012, il momento di consumo che più ha sofferto del calo generalizzato del settore.

In sofferenza anche le pizzerie
La perdita di clientela e di fatturato ha riguardato soprattutto i ristoranti, coinvolgendo però, per il primo anno, anche le formule di ristorazione più economiche come le pizzerie e i ristoranti etnici. È infatti proseguita la tendenza dei clienti italiani, in atto da qualche anno, di optare per soluzioni più accessibili.
I bar, inizialmente, sono stati quelli che hanno meglio saputo intercettare questa domanda, sviluppando un'offerta di piccola cucina che ha sottratto visite ai ristoranti, riuscendo così anche ad alzare il proprio scontrino medio a pranzo.
Nel 2012, però, per la prima volta, i nuovi clienti sottratti alla ristorazione non sono bastati a coprire l'emorragia di quelli che hanno rinunciato al pranzo fuori casa: è infatti in crescita la percentuale di occupati che ha ripreso a prepararsi il pasto di mezzogiorno in casa e a consumarlo sul posto di lavoro.
Semmai il settore più dinamico si è dimostrato quello del retail, che ha visto nel 2012 aumentare le visite (ma non la spesa) a pranzo: supermercati e food court dei centri commerciali, infatti, hanno saputo meglio combinare le esigenze di contenimento della spesa e di salvaguardia della qualità dei pasti consumati.

Clienti maschi e adulti

La fotografia del cliente di mezzogiorno nel full service rispecchia quella della popolazione lavorativa italiana: una popolazione avanti con l'età e soprattutto maschile. Gli uomini, infatti, sono il 58,3% dei clienti. E quasi due clienti su tre si concentrano nella fascia degli over 35, con gli ultracinquantenni al 30,2%. Pochissimi i giovani che pranzano fuori casa: i 18-24enni sono appena il 7,1% del totale dei clienti. Non sorprende, visti i dati drammatici sulla disoccupazione giovanile.

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