“Va tutto bene”? Una domanda da non fare

- Va tutto bene?
- Devo rispondere “bene” o dire la verità?
Ogni tanto mi verrebbe da rispondere così al cameriere, al maître o (ultimamente sempre più di frequente) allo chef che si informa sull’andamento del mio pasto. Spesso me lo chiedono tutti e quindi più volte.
Quella domanda significa che si stanno prendendo cura di me, che sono pronti a risolvere qualsiasi problema eventualmente insorga e che per questo sono disposti correre il rischio di beccarsi una risposta poco gradita.
Per me cliente le cose possono andare in due modi: o le cose vanno veramente tutte (ma proprio tutte) bene, e allora non c'è problema o c'è qualcosa che proprio perfetta non è. Ma non al punto di sollevare un polverone tra sala e cucina. Mettiamo, per esempio,  che la pasta sia leggermente troppo al dente ma buona per il resto, che faccio? Glielo dico e quello comincia ad agitarsi proponendomi un altro piatto con relativa nuova attesa quando in fondo riesco a mangiarmelo tranquillamente? In più, guasterei l'atmosfera. No! Preferisco dire "tutto bene". Anche se quella  domanda  mi ha fatto concentrare su un difetto del mio piatto e costretto a dire una bugia. Anche se il cibo è perfetto, qualcosa potrebbe ugualmente non piacermi nel resto: dettagli del servizio, la carta dei vini, la musica di sottofondo, l'arredamento, eccetera. Potrei trovare fastidiosa perfino la voce un po' petulante del cameriere, ma non mi azzarderei mai a chiedere di cambiare musica o cameriere. Rispondo “bene, grazie” e buonanotte. Lui se ne va contento e io rimango con l’attenzione focalizzata su quello che non va: quella domanda ha  sottolineato l’imperfezione.

Beninteso, non credo che il problema sia facilmente risolvibile. Al ristoratore il “tutto bene” serve a tre cose:
1. A raccogliere complimenti.
2. A tranquillizzarsi.
3. A comunicare al cliente che si sta prendendo cura di lui.

Il consiglio dunque è questo:
1.Aspetti che i complimenti arrivino da soli.
2.Cerchi di farsi tranquillizzarsi da solo o con l'aiuto di qualche goccia di valium.
3. Sostituisca la domanda “tutto bene” con “serve qualcosa?”.

 

 

 

 

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