Consegne dei piatti a domicilio, gli ordini arrivano dal portale web

Cresce il giro d’affari dei siti che offrono ai clienti la possibilità di ordinare on line i pasti scegliendoli da una lista di ristoranti. I vantaggi per i ristoratori? Fatturati aggiuntivi e più visibilità

Ristoranti e consegne a domicilio: un binomio che può funzionare, consentendo ai locali, almeno nelle grandi città, di sfruttare Internet come canale di vendita.
Ci si può organizzare in modo autonomo, inserendo nel proprio sito web un servizio di raccolta ordini - in aggiunta al classico telefono - e strutturandosi per il servizio di consegna a domicilio (vedi lattughino.com).

Un’altra strada è scegliere di affidarsi a uno specialista del settore. Le ragioni che spingono a valutare questa opportunità sono la possibilità di ottenere una maggior visibilità su Internet e un maggior numero di ordinazioni, con l’obiettivo finale di incrementare il proprio business.

Scelte alternative

Le formule proposte sono fondamentalmente di due tipi: ci sono siti che fanno da tramite tra il cliente e il ristorante, il quale poi provvede autonomamente alla consegna, e quelli che offrono un servizio di food delivery a 360 gradi, occupandosi sia di ritirare le pietanze al ristorante sia di consegnarle agli utenti, a casa o in ufficio.
Alle realtà che svolgono autonomamente la consegna a domicilio si rivolge JustEat, colosso presente in una dozzina di mercati in quattro continenti, approdato in Italia nel maggio scorso.

Il mercato in Italia cresce circa del 20% l’anno
«Il canale on line può portare una crescita del giro d’affari - spiega Benvolio Panzarella, direttore generale di JustEat Italy, che ha tra i suoi clienti
principalmente pizzerie e ristoranti etnici -. Riteniamo infatti che da qui ai prossimi due anni, molti consumatori migreranno a questa modalità di ordinazione. Ma spesso i ristoranti non hanno le competenze tecnologiche e la strategia di marketing necessari».
Il sito consente di fare l’ordinazione in base alla zona e alla cucina desiderata. Grazie a speciali terminali (chiamati Jct, JustConnect Technology, una tecnologia sviluppata da JustEat) forniti alle attività affiliate al sito, il ristoratore riceve l’ordine nel momento in cui viene effettuato e può comunicare variazioni di orario rispetto a quello scelto dal cliente, cui poi arriverà una e-mail e un sms di conferma.
«Uno dei vantaggi per i ristoratori - continua Panzarella - è che non devono parlare con i consumatori al telefono, risparmiando tempo. In più, grazie al nostro dispositivo, si possono gestire le aspettative dei clienti sull’orario. Infine, entrare a far parte di JustEat consente di beneficiare delle attività promozionali del network».

Secondo il direttore di JustEat Italy, affiliarsi al sito frutta un incremento medio del giro d’affari del 15-25%. Anche perché il mercato, secondo le rilevazioni della società, in Italia cresce del 20% l’anno.
Nuove opportunità sono inoltre offerte dai device mobili: nel caso dell’azienda guidata da Panzarella, le ordinazioni attraverso smartphone pesano per il 13% del business.

Consegne “in appalto”

Ai ristoranti non attrezzati per il servizio di consegna si propongono invece realtà come Bacchetteforchette, che fornisce un servizio di “food delivery” completo sul territorio milanese. L’azienda, definito un listino, acquista e rivende le pietanze, occupandosi anche di tutto l’aspetto amministrativo, visto che il cliente finale paga direttamente al sito.

In pratica, il ristorante prepara il pasto che viene ritirato dallo staff di Bacchetteforchette e consegnato in un package sviluppato appositamente. Una delle differenze principali rispetto a JustEat è che in questo modo il cliente può rivolgersi anche a ristoranti fuori dalla propria zona di residenza: l’ordine è legato a una spesa minima, mentre il costo di consegna viene calcolato in base alla distanza.

Il servizio può offrire fatturati aggiuntivi e maggior visibilità
«Selezioniamo ristoranti che si caratterizzano per un buon rapporto qualità-prezzo con un livello medio alto - spiega Mario Cassoli, uno dei titolari di
Bacchetteforchette -. Ora stiamo introducendo anche cucine d’autore. In genere scegliamo, all’interno della proposta del ristorante, una serie di referenze che meglio si adattano al confezionamento».
Secondo Cassoli, uno dei vantaggi di usare questo tipo di servizi è che permette di ovviare ai giorni di scarso afflusso di clientela, specie durante la settimana: «È uno strumento capace di creare redditività e ridurre i costi fissi. Inoltre, permette di migliorare la visibilità del ristorante anche oltre la propria zona».

Un’altra azienda che fornisce un’opportunità simile, che include la presa dell’ordine on line ma anche la consegna, è Myfood.
«I ristoratori ci contattano perché i clienti mangiano meno fuori - spiega Daria Gentiloni Siverj, amministratore dell’azienda - e noi siamo un’alternativa». Ha scelto questo sito per esempio Mama Burger, ristorante milanese in stile americano, che ottiene il 10-15% del proprio fatturato dalle ordinazioni on line. «Il nostro servizio offre visibilità - spiega il socio Tani Nabolli - e consente ai ristoratori di ampliare la fascia oraria di lavoro, senza avere i costi fissi di un servizio di consegna a loro carico; la nostra fee è il 25-30% del valore dell’ordine».

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