Casa Format, nata per il design, modello per il food

Uno showroom di un’azienda di arredi in un edificio, in cui trovano spazio un ristorante e una locanda. Succede alle porte di Torino, a Casa Format

Un ristorante ecosostenibile all’interno di un edificio ecocompatibile e con un orto di 2.000 mq a disposizione. Il tutto alle porte di Torino, a due passi dalla Palazzina di Caccia di Stupinigi e dal suo meraviglioso parco naturale.

Stiamo parlando di Casa Format, un concept originale la cui offerta f&b porta una firma prestigiosa, quella del team del ristorante stellato La Credenza di San Maurizio Canavese (To): gli chef Giovanni Grasso e Igor Macchia, oltre alla sommelier Franca Pulcini.

Casa Format, intanto, non è solo un ristorante, ma ha anche cinque camere. Soprattutto, è, di fatto, uno showroom “vivibile”, che vuole mettere in mostra il meglio del design italiano in un ambiente che tutti possono vivere e usare. La struttura nasce infatti dalla collaborazione con Format Progetti Abitativi, azienda di arredamento, design e progettazione di Orbassano (To). Quando ha deciso di edificare una struttura di ospitalità e ristorazione ecocompatibile su un terreno di sua proprietà, Format Progetti Abitativi ha chiesto a Grasso e Macchia di occuparsi dell’impostazione dell’offerta f&b e della gestione. «Il progetto ci è subito piaciuto sia a livello architettonico, sia per l’approccio responsabile in cucina», racconta Igor Macchia, coproprietario de La Credenza.

Gli esterni di Casa Format
Gli esterni di Casa Format

L’edificio di Casa Format è un prefabbricato realizzato interamente in legno, costruito in classe A con Certificazione Casa Clima e, dunque, a impatto zero. È posizionato per sfruttare al massimo l’irraggiamento solare nell’arco della giornata e l’elettricità viene prodotta grazie al sistema fotovoltaico e ai pannelli solari. Una cisterna raccoglie l’acqua piovana che viene usata per irrigare l’orto, mentre gli impianti di depurazione e riciclo delle acque abbattono gli sprechi idrici. L’illuminazione a Led, nonché i sistemi di gestione domotica di tutti gli apparecchi della cucina, contribuiscono a rendere Casa Format autosufficiente dal punto di vista energetico. Gli interni, chiari, lineari e luminosi, sono arredati con materiali e colori naturali, mentre molti degli arredi sono stati realizzati da artigiani attenti all’ambiente. La cucina è a vista.

«A Casa Format tutto è più semplice, per scelta», racconta Macchia, che spiega come La Credenza ha visto nel progetto la possibilità di diversificare la propria offerta, con un locale rivolto a una fascia di mercato differente, con prezzi più bassi e piatti meno elaborati. Una proposta che nei primi mesi di apertura (Casa Format è stata inaugurata all’inizio di giugno) ha incuriosito anche alcuni clienti abituali del ristorante stellato, che sono passati di qui per provare un’esperienza diversa, magari con la famiglia o con amici che non amano i rituali di una cena gastronomica.

A Casa Format è l’orto a dettare il menu e in carta ci sono molti piatti vegetariani. «L’orto ci mette a disposizione tante verdure e a noi piace usarle», precisa Macchia. Detto questo, carne e pesce non mancano e i secondi sono tutti alla griglia. «Non ci limitiamo a buttare la carne sulla griglia, però - sottolinea Macchia -, prima la lavoriamo a bassa temperatura oppure con marinature speciali».

La firma de La Credenza, dunque, garantisce la qualità degli ingredienti e la non banalità delle proposte. Le materie prime non autoprodotte arrivano da produttori locali, per mantenere la filiera corta. La carta si apre con “sfizi” molto semplici, per esempio mozzarella di bufala, acciughe al verde, prosciutto crudo tagliato al coltello. I contorni sono tutti conviviali, al tavolo arriva una serie di pentole di ghisa e ogni commensale si serve di ciò che preferisce. Il menu dell’orto propone 4 piatti a 38 euro, più lo stuzzichino iniziale offerto, che è sempre la giardiniera della Casa.

I contorni che accompagnano i secondi alla griglia sono conviviali, ovvero serviti per tutti i commensali
I contorni che accompagnano i secondi alla griglia sono conviviali, ovvero serviti per tutti i commensali

A seguire la cucina e la sala di Casa Format Grasso e Macchia hanno voluto un’altra collaudata coppia professionale, quella formata dal cuoco Stefano Malvardi e dal resposabile di sala Alessandro Gioda, due giovani di talento che si sono fatti un nome sulla piazza torinese grazie alla passata esperienza al ristorante Quanto Basta, a Torino. Entrambi, come gli altri componenti della squadra di Casa Format, hanno passato qualche tempo a La Credenza. Grasso, Macchia e la sommelier Franca Pulcini continuano a supervisionare e supportare la loro attività, specie nei momenti in cui c’è più lavoro.

Casa Format non è l’unica nuova iniziativa in cui il team de La Credenza è stato coinvolto nell’ultimo anno. Lo scorso dicembre, infatti, nel centro di Torino è stato inaugurato FiorFood Coop, ristorante e bistrot by La Credenza, all’interno del primo concept store Coop. Il progetto, che Coop replicherà in altre città italiane insieme, vuole valorizzare i prodotti del territorio, in particolare quelli della linea Fior Fiore di Coop. In questo caso, La Credenza ha fornito la consulenza per la startup, firma il menu e supervisiona periodicamente il team di cucina.

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