Così l’eno-ristorante cura la carta degli altri

L’attività di distribuzione affiancata a quella ristorativa. È l’idea, vincente, del locale fiorentino La Piazza del Vino

Se la passione per la distribuzione di vini si unisce a quella per la ristorazione può nascere un format che ha davvero tanto da raccontare. E questa idea, a giudicare da quanto sta avvenendo a Firenze, ha già i suoi adepti.
Siamo nella periferia del capoluogo toscano, zona stadio, in ciò che era un tempo una fabbrica di sedie e poi una mensa universitaria. Qui, nel 2009, è nata La Piazza del Vino, un concept originale e di indubbio successo.

Celle da vino in affitto
Nel locale tutto si ispira e si plasma attorno al vino: in 500 mq di spazio convivono l’area enoteca, dove è possibile acquistare bottiglie o sorseggiare al bancone un calice di vino magari accompagnato da un piatto di salumi, formaggi e sottoli, l’ampia zona ristorante con la grande cucina a vista dove si svolgono anche lezioni e l’aula magna, una stanza appartata perfetta per ospitare incontri didattici, pranzi o cene private e per custodire le celle, piccole cantine messe a disposizione della clientela, che possono prendere in affitto degli spazi dove custorire le loro bottiglie (si affitta lo spazio a 100 euro l'anno, che viene consegnato con una selezione di etichette di pari valore).
A legare il tutto, la distribuzione di vini, attività che nuota alla stessa velocità del ristorante e in grado di abbattere i costi fissi e di dare ai ristoratori un servizio completo e di appeal.

Semplice aperitivo o cena completa
il vino è protagonista
«Serviamo circa 50 esercizi a Firenze, tra enoteche, ristoranti e wine bar - spiega Simone Mugnaini socio, assieme ad Artemio Olianas di La Piazza del Vino -. Distribuiamo le etichette di circa 100 aziende, per un totale di 600-700 vini, le stesse presenti nella nostra carta dei vini. Ai nostri clienti
offriamo diversi servizi, dalla compilazione della carta dei vini alla formazione, fino alla possibilità di non dover fare magazzino. Basta infatti una telefonata e nel giro di poche ore siamo in grado di rifornire il ristorante o l’enoteca delle bottiglie di cui necessita. Ci occupiamo, su richiesta, anche della carta dei vini al bicchiere che invitiamo a cambiare ogni dieci giorni». Grazie, infatti, alla possibilità di ordinare piccoli quantitativi
l’esercente evita di avere fastidiose rimanenze e può rinnovare la sua proposta vinicola in ogni momento.

Che La Piazza del Vino viva attorno a Bacco è chiaro a colpo d’occhio: altissimi scaffali in acciaio mettono in bella mostra le bottiglie e due grandi macchine Enomatic consentono una proposta al bicchiere che va tra i 40 e i 50 vini, tra bianchi e rossi da tutta Italia.

Giro d'Italia nel piatto e nel bicchiere
Anche il menù rivela grande attenzione nei confronti di bianchi e rossi: aprendolo ci si trova davanti una carta dell’Italia divisa per regioni che propongono alcuni piatti tipici di diverse regioni. È così che dalla Lombardia arriva la cotoletta alla Milanese, dalla Puglia la bistecca di cavallo, dalla Sicilia il cous cous: «L’idea è quella di invogliare il cliente a scegliere il giusto abbinamento cibo-vino: le regioni, infatti, ruotano assieme ai vini - spiega Mugnaini -. Un occhio di riguardo è rivolto alla Sardegna (sempre presente così come la Toscana) con ricette della tradizione tra cui il maialino e l’agnello o prodotti tipici come il pane carasau e i pecorini. Abbiamo un’azienda vinicola in Sardegna, Olianas, e proprio per questo siamo propensi a promuovere il nostro vino».
La Piazza del Vino, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 2 di notte, è diventato anche un porto sicuro per le aziende presenti in carta che la vivono quale luogo congeniale per pranzi o cene di lavoro. Proficui anche i rapporti ormai consolidati con diversi addetti stampa di settore enogastronomico che scelgono La Piazza del Vino per presentazioni di aziende o per pranzi e cene per giornalisti di settore.

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