Primo passo per una Cucina Italiana patrimonio Unesco dell’Umanità. Su iniziativa di itchefs-Gvci

unesco

Dal Congresso dell’Italian Cuisine in the Word Forum, da poco concluso in provincia di Arezzo, tra i comuni di Stia, Poppi, Rassina e Bibbiena, è partito il progetto “La Cucina Italiana patrimonio immateriale dell'Umanità”.
Al convegno su questo importante tema erano presenti anche esperti dell'Unesco.

Il riconoscimento avrebbe un’importanza fondamentale per far comprendere a livello mondiale l'importanza della nostra cucina, del suo rispetto e del suo essere tramandata correttamente, mantenendo così intatto e rispettando ciò che ha contribuito, ed ancora contribuisce, a costruire la storia del nostro Paese.
La richiesta punta anche a tutelare milioni di consumatori di cucina italiana nel mondo, a qualunque latitudine, che quando pagano per cibo presentato come italiano hanno diritto a qualcosa che rispetti le tradizioni, la salute, i territori, le radici e i valori della cultura enogastronomica italiana.

L’Italian Cuisine in the Word Forum è un movimento nato nel 2011 come iniziativa di itchefs-Gvci, un network con più di 2500 iscritti tra chef, restaurant manager, comunicatori e culinary professionallegati alla ristorazione ed alla gastronomia italiana in tutto il mondo. L'associazione rappresenta un settore che conta oltre 80.000 ristoranti nel mondo, autentici ambasciatoripermanenti della cucina italiana,che ogni giorno servono milioni di clienti che sono alla ricerca di una proposta enogastronomica autentica e di qualità.

Questo gli chef stellati che hanno preso parte al congresso

Tommaso Arrigoni, Innocenti Evasioni, Milano *
Peppe Aversa, Il buco, Sorrento (Napoli) *
Stefano Bartolini, La buca, Cesenatico*
Salvatore Bianco, il Comandante, Napoli *
Francesco Bracali, Bracali, Massa Marittima (Grosseto)**
Arcangelo Dandini, L’arcangelo, Roma*
Gianni D’Amato, Caffe’ arti & mestieri, Reggio Emilia*
Paolo Gramaglia, Ristorante President, Pompei*
Vincenzo Guarino, Ristorante Il Pievano, Gaiole in Chianti*
Peppe Guida, Antica osteria Nonna Rosa, Vico Equense (Napoli)*
Agostino Iacobucci, I portici, Bologna*
Sebastiano Lombardi, Il pellicano, Porto Ercole (Grosseto)*
Giuseppe Mancini, Il piccolo principe (Viareggio)*
Valeria Piccini, Da Caino, Montemerano (Grosseto)**
Massimiliano Poggi, Poggi, Trebbo di Reno (Bologna)
Tano Simonato, Tano passami l’olio, Milano*
Marco Stabile, Ora d’aria, Firenze*
Paolo Teverini, Paolo Teverini, Bagno di Romagna (FC)
Gaetano Trovato, Arnolfo, Colle Val d’Elsa (Siena)**
Emanuele Vallini,Taverna La carabacia, Bibbona (Livorno)
Luciano Zazzeri, La Pineta, Marina di Bibbona (Livorno)*

Maestri pasticcieri

Gino Fabbri, La caramella, Bologna
Paolo Sacchetti, Nuovo mondo, Prato

Pastry chef 

Loretta Fanella,Opera, San Miniato (Pisa)
Antonio Maresca

Chef pizzaiuoli 

Gino Sorbillo, Sorbillo, Napoli
Pasqualino Barbasso, Il falco azzurro, Cammarata (agrigento)
Renato Bosco, Sapore’, San Martino Buonalbergo (Verona)
Giovanni Mandara, Piccola Piedigrotta, Reggio Emilia
Gennaro Nasti, Bijou, Parigi
Simone Padoan, I tigli, San Bonifacio (Verona)
Panificio Menchetti, Arezzo
Pierluigi Police, Ó Scugnizzo, Arezzo
Ciro Salvo, 50 Kalo’, Napoli
Giovanni Santarpia, Santarpia, Firenze
Cristian Zaghini, Consultapizza

foto principale: Martino Ragusa

 

 

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