Rendere più facili gli studi di settore

Contabilità –

Una guida pratica completa, dettagliata voce per voce, su come redigere il conto economico suddividendo i costi e i ricavi in modo da garantirsi una compilazione quasi automatica del modello VG36U. Con il vantaggio di avere tante informazioni in più sulla gestione

Nei moduli per gli studi di settore è richiesta una gran quantità di dati; molti di questi sono già presenti nella contabilità aziendale, anche se semplificata; altri lo possono essere se il piano dei conti viene appositamente adattato. Un piano dei conti con i costi adeguatamente suddivisi può fornire gran parte dei dati contabili necessari alla compilazione degli studi di settore senza necessità di ulteriori elaborazioni e ricerche, salvo qualche somma o sottrazione.

In linea di massima, infatti, è più facile aggregare i dati che disaggregarli. Quindi, se necessario, è meglio suddividere il più possibile; se serve un'aggregazione di dati divisi, basta sommare i vari totali; per dividere dati aggregati, invece, bisogna fare un'operazione più complessa, rivedere le operazioni una per una per attribuirle alle singole categorie richieste. Senza contare che maggiore è la disaggregazione dei dati, maggiori sono le informazioni che si ricavano.
I dati contabili richiesti dagli studi di settore si possono suddividere in due categorie: quelli generali, comuni a tutti gli studi e indicati nel quadro F, e quelli specifici, richiesti dai singoli studi e indicati nel quadro D (quello per i ristoranti è denominato VG36U).

Come facilitare i calcoli

Scopo di questo articolo è evidenziare le voci di ricavo e di costo necessarie per la compilazione del modulo degli studi di settore, suggerendo gli adattamenti della contabilità da apportare, in particolare al piano dei conti, per rendere il compito il più agevole possibile.
A tal fine vengono indicate le caselle in cui vanno inseriti i dati e gli eventuali raggruppamenti e suddivisioni. Esaminiamo, quindi, solo i dati che richiedono problematiche particolari di suddivisione e non quelle corrispondenti a elementi già presenti e suddivisi nella generalità dei piani dei conti.
Nel quadro F, i dati da indicare devono essere quelli fiscali, corretti secondo le relative disposizioni. Sono previste differenze soprattutto tra i costi, per l'esistenza di elementi in tutto o in parte non deducibili fiscalmente.
Così, per esempio, se si sono spesi 1.000 euro per carburanti per automezzi - deducibili nel 2012 per il 40% - nella relativa casella andrà indicato 400 e non 1.000.

Può quindi essere molto utile istituire appositi conti per le spese con limitata o nulla deducibilità fiscale, registrando di volta in volta il totale e scorporando la parte indeducibile. In alternativa si può fare una doppia registrazione, istituendo due conti: il primo per registrare la parte deducibile, il secondo per quella indeducibile.
Nell'esempio dei carburanti per automezzi, deducibili al 40%, se si sceglie di registrarli in un unico conto a fine esercizio si farà la suddivisione fra parte deducibile e indeducibile. Optando per i due conti (uno per i costi deducibili, l'altro per gli indeducibili) a ogni registrazione si suddivide l'importo, registrando su ogni conto la rispettiva parte.
Se un dato può rientrare in più caselle, va indicato una sola volta nella casella più specifica; ciò che è inserito da una parte non va indicato in nessun'altra, a eccezione dei campi interni indicati come un “di cui” di altre caselle.

La differenza tra componenti positivi e negativi di reddito deve corrispondere al reddito (o perdita) d'impresa che risulta dalla dichiarazione dei redditi.

Come inserire i costi

Nel quadro D, a differenza che nel quadro F, si devono indicare ricavi e costi specifici effettivi, indipendentemente dalle eventuali variazioni fiscali; i dati possono essere quindi diversi da quelli del quadro F. Nel quadro F, inoltre, va sempre indicato l'ammontare dei ricavi e costi, mentre nel quadro D molti dati sono chiesti in misura percentuale.
Analizziamo il piano dei conti per la parte dei costi: la lettera e il numero indicati corrispondono al quadro e alla casella del modello degli studi di settore in cui va inserito il dato:

• F14. Costi per l'acquisto di merci, materie prime, sussidiarie e semilavorati, esclusi i generi soggetti ad aggio o ricavo fisso (indicati in F11).
Nel quadro D viene richiesta la percentuale sugli acquisti di cibi e bevande (il totale deve essere pari a 100) degli acquisti di: carne (D41) pesce, crostacei e molluschi (D42), sfarinati (D43), vino (D44), birra (D45), altro (D46).

• F15. Costi per la produzione di servizi: sono costi specifici, in genere legati ad acquisti da altre imprese, direttamente correlati alla produzione dei servizi. Vanno indicate tutte le spese sostenute per i clienti e che concorrono a formare i ricavi non comprese nel rigo F14 (ad esempio i costi per l'acquisto di servizi di ristorazione da altri), esclusi i costi di lavoro autonomo, da inserire nel successivo F19.

Nel quadro D sono richiesti in maniera distinta alcuni costi specifici, ed in particolare:
D53
. Costo sostenuto per prestazioni di artisti e intrattenitori, promoter, pr (imprese).
D56. Diritti versati alla Siae per prestazioni d'intrattenimento.

• F16. Spese per acquisto di servizi. Una voce generica che contiene tipologie di servizi specificamente indicati e precisamente i costi per:

- tenuta della contabilità, amministrazione del personale e consulenza fiscale, escluse quelle sostenute per l'assistenza in sede contenziosa che andrà quindi appostata in un distinto conto contabile;

- provvigioni corrisposte per la vendita e l'intermediazione;
- costi degli amministratori di società di capitali o cooperative e degli amministratori non soci delle società di persone;
- trasporti dei beni connessi all'acquisto (se non già indicati tra i costi di acquisto) e alla vendita;

- premi assicurativi inerenti l'attività in genere, esclusi quelli obbligatori per legge (nel caso degli automezzi, oltre alla Rca, anche quelli per furto e incendio). Sono pure
esclusi i premi Inail per infortuni relativi all'imprenditore e ai collaboratori familiari. Per le assicurazioni andranno quindi aperti almeno due conti (assicurazioni obbligatorie e non obbligatorie);

- servizi telefonici, compresi gli accessori (solo il costo fiscalmente deducibile: 80%);
- consumi di energia (esclusa quella destinata al riscaldamento e quella indicata nella casella precedente), carburanti e lubrificanti per autotrazione (costo fiscalmente deducibile);
- quota di costo per l'agenzia di lavoro interinale (è l'importo assoggettato a Iva nella fattura della società di somministrazione di lavoro).

• F17. Altri costi per servizi. Sono i costi sostenuti per l'ac- quisto di servizi che non sono stati inclusi nei righi F15 e F16, esclusi i costi per viaggi e trasferte del personale, da indicare nel F19.
Nel quadro D sono richiesti in maniera distinta alcuni costi specifici, e in particolare:
D54. Spese per pubblicità, propaganda e rappresentanza (inclusa la gestione del sito).
D56. Diritti versati alla Siae per spese generali (esempio: musica diffusa) non legate a prestazioni di intrattenimento. D57. Costo per l'acquisto di servizi esterni di lavanderia (noleggio e/o lavaggio)
D 58. Costi addebitati da franchisor/affiliante per voci diverse dall'acquisto di merci.

• F18. Costo totale per il godimento di beni di terzi. È richiesta la seguente suddivisione per le indicazioni nei campi interni:
- beni immobili: canoni di locazione e leasing;
- beni mobili strumentali: canoni di noleggio e locazione operativa, esclusi quelli in leasing;
- beni mobili strumentali: canoni di locazione finanziaria (leasing).
Nel quadro D è invece richiesto in maniera distinta (rigo D55) il costo sostenuto per noleggio di attrezzature per
intrattenimento.

• F19. Costo del lavoro. Oltre ai costi per lavoro dipendente (stipendi, contributi, tfr) vanno indicate:
- le spese per trasferte;
- prestazioni di lavoro autonomo direttamente afferenti l'attività e che hanno diretta correlazione con l'attività svolta e influenza sulla capacità di produrre ricavi (escluse quelle svolte nell'ambito di un'attività d'impresa, che vanno indicate nel rigo F15: costi per la produzione di servizi), suddivise tra:
a. spese per lavoratori autonomi professionali (ad esempio, un barman esterno che ha preparato un banchetto, un artista che ha fatto una serata ecc.).
b. collaboratori coordinati e continuativi e a progetto;
c. lavoratori distaccati presso l'impresa o somministrati in base a contratti di lavoro temporaneo (corrisponde all'importo non assoggettato a Iva nella fattura della società di somministrazione di lavoro).
Nel quadro D è richiesta un'ulteriore suddivisione (D53) per il costo sostenuto per prestazioni di artisti e intrattenitori, promoter, pr (professionisti e lavoratori autonomi).
d. costi degli amministratori soci delle società di persone.

F22. Oneri diversi di gestione. È richiesta l'evidenziazione delle spese per abbonamenti a riviste e giornali e acquisto di libri e cancelleria (campo 2 interno) e delle spese per omaggi a clienti e articoli promozionali (campo 3 interno).
Nel quadro D sono richiesti in maniera distinta alcuni costi specifici; in particolare:
D52
Costo dei contenitori per prodotti da asporto
D59 Costo sostenuto per l'occupazione di spazi e aree pubbliche (Cosap, canoni di concessione, canoni ricognitori).

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