Caffè dell’Oro, salotto letterario con cucina

Il locale fiorentino richiama nel nome e di fatto la tradizione dei nostri caffè letterari con una formula ristorativa non stop, firmata dallo chef trentino Peter Brunel

Prendi una location di prestigio con affacci su uno degli scorci più famosi e fotografati del mondo, quello che include il Ponte Vecchio, simbolo fiorentino per eccellenza, una gestione con numerosi anni di esperienza alle spalle come quella di Lungarno Collection di Leonardo Ferragamo, uno chef dal curriculum ricco e variegato come Peter Brunel e, soprattutto, un progetto basato su idee chiare fin dall’inizio. Amalgama bene il tutto e avrai il Caffè dell’Oro.

L’avventura è iniziata nello scorso luglio e si basa su una filosofia ben precisa: quella di creare un luogo aperto dalla mattina fino alla sera, informale ma ricercato, con un’attenzione particolare rivolta ai piatti in cui la semplicità, che non diventa, però, mai banale, faccia da sovrana.
Lungarno Collection, che è proprietaria di sei alberghi a Firenze, uno a Roma e un altro in Toscana, sul mare di Scarlino, ha da sempre puntato anche sulla ristorazione d’eccellenza, come dimostrano altri locali della sua “collezione”, come The Fusion Bar & Restaurant e Borgo San Jacopo, confidenzialmente chiamato BSJ, mete predilette in città per chi vuole assaggiare pietanze da tutto il mondo o per chi ricerca piatti gourmet.
Entrambi questi locali, da luglio, sono affidati al trentino Peter Brunel, che è alla guida anche del Caffè dell’Oro con il ruolo di executive chef della Lungarno Collection, che ci racconta come queste tre entità siano ben distinte: «Il Caffè dell’Oro è stato progettato in modo tale da non fare concorrenza agli altri due locali, preesistenti. È un luogo molto differente sotto vari punti di vista: è un ambiente meno impegnativo del BSJ sia per ciò che riguarda l’ambiente, l’arredamento e l’atmosfera, sia per ciò che riguarda la proposta gastronomica, ed è anche meno metropolitano del Fusion, con musica più soft che ben si adatta ad un salotto cittadino come erano, soprattutto un tempo, i caffè italiani che sono poi entrati nella storia. Da qui la decisione di non chiamarlo bistrot, ma di dare valore alla sua connotazione nazionale».

L’arredamento è opera di Michele Bönan, l’architetto che dal 1995 firma tutte le proprietà della Lungarno Collection. Alcuni pezzi, che sono anche in vendita, come i divani, le sedie e le poltroncine, sono stati disegnati dallo stesso architetto, per dar vita ad un ambiente che vuole avere lo stile, in tutto e per tutto, di un caffè di alto livello. Si mangia, infatti, seduti su comode poltrone davanti a tavolini tondi e bassi che all’occorrenza, grazie a speciali supporti, possono arrivare ad ospitare anche 40 persone, diventando un unico tavolo imperiale, molto suggestivo in occasione di serate speciali per le quali un cliente prenota l’intero locale. Il Caffè dell’Oro apre alle 7 per offrire la colazione sia ai clienti che alloggiano nei vari alberghi, come il Portrait, adiacente al caffè e appena ristrutturato, sia a persone esterne, che vengono appositamente per consumare  un breakfast d’alto livello.
Fino alle 11 è possibile degustare una sostanziosa colazione a buffet con una selezione di prodotti a cura dello chef Peter Brunel, come il pane di Matera o i dolci di Loison, tra i quali il famoso panettone, che viene proposto - e richiesto, soprattutto dagli stranieri - tutto l’anno,  marmellate e conserve di ogni tipo, torte di produzione interna e piatti alla carta come la  crema di fiocchi d’avena al latte, pancakes e french toast, uova al piatto o strapazzate, alla coque o affogate oppure con salmone affumicato, o, ancora, in omelette e frittate “nature” oppure farcite.
Al prezzo di 35 euro il cliente ha libertà assoluta di scelta al buffet e  alla caffetteria, oltre a poter ordinare un piatto espresso alla cucina, che proprio per soddisfare questa richiesta è in funzione fin dall’orario d’apertura del bistrot, sia pure con personale ridotto.
Il breakfast Champagne, molto richiesto, è una particolarità pensata soprattutto per la clientela straniera, che desidera fare una colazione, magari in tarda mattinata, con bollicine francesi. Dalle 11 alle 12 si allestisce per il pranzo, ma chiunque può accomodarsi e ordinare, ad esempio, un bicchiere di vino proprio come si fa in un caffè, dove ci si può fermare anche semplicemente per bere qualche cosa.

La carta del pranzo e della cena è la medesima, ma la sera si ha la possibilità di scegliere anche tra due menu degustazione e di attingere da un ventaglio più ampio di preparazioni. La cucina è italiana e spazia per l’intero territorio nazionale alla ricerca delle perle gastronomiche che sa offrire. Parola d’ordine è chiarezza nel piatto: ogni preparazione raccoglie al massimo tre ingredienti, con l’obiettivo di esaltare la materia prima e non confondere il palato. Alla carne e al pesce è dato il medesimo spazio nella carta. Una particolarità che non è facilissimo trovare nella ristorazione, se non nei luoghi che per collocazione geografica hanno sviluppato e mantengono questa cultura, è l’attenzione che viene rivolta al pesce di lago e di fiume, antica tradizione italiana che Peter Brunel si impegna a rivalutare, attratto com’è dai prodotti che a suo parere, pur meritandolo, non sono sufficientemente considerati e valorizzati. A coloro che, pur amando mangiare bene, tengono alla linea sono dedicati i quadrifogli verdi sul menu, simboli che contrassegnano i piatti più leggeri l’apporto calorico.

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