Hai la sicurezza di conoscere tutti i rischi nel tuo locale?

La legge prevede che il titolare elabori il documento di valutazione contenente tutti i rischi dell’attività e le misure adottate per prevenirli

La normativa in materia di sicurezza sul lavoro applicabile ai ristoranti come agli altri luoghi di lavoro è il D.Lgs. 81/08 (Testo unico sulla sicurezza) che impone alcuni obblighi a carico del datore di lavoro (il titolare dell’attività) prevedendo sanzioni che possono arrivare fino all’applicazione del codice penale, per alcune inadempienze. In particolare, gli obblighi stabiliti per il datore di lavoro sono i seguenti: la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento di valutazione dei rischi; la designazione del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi (detto anche Rspp).

Il documento di valutazione dei rischi consiste in una relazione tecnica nella quale devono essere riassunti tutti i rischi dell’attività lavorativa nonché le misure adottate per eliminarli o ridurli; il documento rappresenta lo snodo dei controlli effettuati dall’Azienda sanitaria in tema di sicurezza del lavoro e la sua mancanza è sanzionata a carico del datore di lavoro con ammende fino a 4.000 euro e anche con la sospensione dell’attività dell’impresa. Collegata alla valutazione dei rischi è la nomina del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi in relazione alla quale la legge consente che sia il datore di lavoro a designare se stesso come Rspp,  frequentando un corso specifico formativo di 16 ore. In alternativa è possibile designare un dipendente o un consulente esterno, anch’essi con obbligo di frequenza al corso. Il responsabile ha il delicato compito di concorrere con il datore di lavoro ad  effettuare una giusta valutazione dei rischi all’interno del ristorante. Ma il documento di valutazione dei rischi e la nomina del Rspp non sono gli unici adempimenti perché la normativa prevede anche le seguenti attività:

• designare un adeguato numero di addetti antincendio e al primo soccorso e provvedere alla loro formazione (di norma 4 ore per antincendio e 12 ore per primo soccorso); gli addetti devono intervenire in caso di emergenza, prestando un primo rimedio in attesa dell’arrivo dei Vigili del fuoco o dell’ambulanza;

• nominare eventualmente un medico competente qualora i lavoratori siano esposti a rischi per cui è obbligatoria la sorveglianza sanitaria, vale a dire le visite mediche periodiche (normalmente ogni due anni);

• informare e formare i lavoratori relativamente ai rischi nello svolgimento della mansione e delle misure di prevenzione da adottare, e fornire loro i dispositivi di protezione individuali o Dpi (guanti di protezione, scarpe antinfortunistiche, copricapo, ecc.);

• eleggere il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls) che dovrà essere sempre consultato dal datore di lavoro prima di prendere ogni decisione inerente la sicurezza. In caso di elezione all’interno dell’azienda il datore di lavoro deve comunicare il nominativo all’Inail e fare frequentare al Rls un corso di 32 ore, altrimenti viene affidato un Rls territoriale dall’organismo paritetico di riferimento.

La normativa prevede inoltre il possesso di altri requisiti strutturali relativi all’idoneità del luogo di lavoro. Per esempio, gli impianti elettrici, termici, idraulici e quelli di sollevamento, se presenti, devono essere muniti di dichiarazione che ne attesti la conformità alle normative vigenti, rilasciata dall’azienda che ha eseguito l’opera.

È necessario evidenziare, infine, che la normativa in materia di sicurezza dei lavoratori è in stretta correlazione con il concetto di “lavoratore”, la cui definizione fornita dalla legge è la seguente: “persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione..”. Da questo deriva che all’interno di un ristorante la normativa di sicurezza mira a tutelare non solo i lavoratori dipendenti, ma anche tutti coloro che a vario titolo prestano la loro opera nell’attività, per il perseguimento degli scopi aziendali o per il raggiungimento di un personale grado di formazione e professionalità.

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