A Trieste il 10% di sconto sulla Tari agli esercizi che non butteranno il cibo nella spazzatura

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In Italia circa metà del cibo che esce dalle aziende produttrici finisce nella spazzatura. Un dato vergognoso e raccapricciante al quale non si è mostrata insensibile la città di Trieste. Allarmata dalle proporzioni del ferimento, la Giunta Comunale della città giuliana ha ha deciso di dichiarare guerra allo spreco alimentare con un'arma sicuramente efficace: la riduzione delle tasse comunali. Con una recente delibera, il comune promette uno sconto sulla Tari (tassa sui rifiuti) alle «attività commerciali, industriali e professionali che producono o distribuiscono beni alimentari» che si impegneranno a non buttare più cibo nella spazzatura ma a donarlo e enti benefici. In pratica, il bonus fiscale è rivolto a ristoranti, bar, pizzerie, supermercati, industrie e negozi di alimentari.

Cibi non più vendibili o somministrabili perché prossimi alla scadenza o “non presentabili” perché danneggiati potranno essere donati a enti, associazioni assistenziali o di volontariato riconosciute, onlus. Se la donazione sarà documentata si potrà ricevere lo sconto che sarà proporzionale alla quantità di cibo domato: chi cede cibo per un ammontare annuo compreso tra i 5 e i 10 quintali pagherà il 6% in meno, chi ne regalerà tra i 10 e i 20 quintali risparmierà il 10%.
I cibi potranno essere destinati anche ad animali e anche i questo caso si dovrà provare la cessione,
Ci si augura che l’esempio venga seguito da altre città.

 

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