Bocuse d’Or, l’Italia ha il suo candidato alle selezioni europee di maggio

Marco Acquaroli è il candidato italiano che andrà alle selezioni europee per il Bocuse d'Or. Prossimo appuntamento a maggio, a Budapest

Si sono svolte ad Alba, nella splendida cornice del Teatro Sociale Busca, le selezioni per designare il cuoco che gareggerà alla semifinale europea (in programma a maggio a Budapest) del Bocuse d'Or, il prestigioso concorso ideato nel 1987 da Paul Bocuse la cui finalissima mondiale è prevista a Lione nel 2017 e vedrà la presenza di solo 24 concorrenti per altrettante nazioni (ma sono circa 60 i Paesi che si candidano: dal che si capisce la dura selezione).

A emergere fra i 12 concorrenti italiani è stato Marco Acquaroli, emozionatissimo ma determinato nel portare avanti una sfida nella quale purtroppo l'Italia non ha mai saputo distinguersi (salvo un buon piazzamento, anni fa, di Paolo Lopriore).

Nato A Sarnico (Bg), Acquaroli ha poco più di trent'anni e lavora attualmente al Four Seasons Des Bergues di Ginevra (Ch), dopo essersi formato con altre prestigiose esperienze in altri Four Seasons nel mondo, oltre che al Geranium di Copenaghen e al tristellato Piazza Duomo ad Alba.

I piatti - ricordiamo i temi: carne di cervo da un lato; storione e caviale per il pesce - sono stati valutati da una giuria di top chef fra cui Matteo Baronetto, Andrea Berton, Enrico Bartolini, Claudio Sadler, Emanuele Scarelli, Luisa Valazza, Marco Sacco, solo per citarne qualcuno (nella foto: i piatti di Acquaroli, foto: aromicreativi.com) .

Unknown-2 Unknown

A presiedere la giuria, altri nomi noti della ristorazione stellata: Giancarlo Perbellini, presidente di giuria che già da tempo segue i concorrenti italiani al Bocuse d'Or; Enrico Crippa, il tristellato "di casa" (Piazza Duomo, Alba), con "assistenti" quali Paolo Lopriore, Fabio Tacchella e Luciano Tona. E un ospite d'onore: Orjan Johannesen, l'ultimo vincitore del Bocuse d'Or.

002_Bocuse_d'or_Alba_2016 004_Bocuse_d'or_Alba_2016

Molti dei cuochi candidati alla prestigiosa competizione hanno dichiarato di non avere molta dimestichezza con gli ingredienti a loro assegnati. Nonostante ciò, dice Giancarlo Perbellini: «Abbiamo visto un buon livello generale degli elaborati. Ora che abbiamo il candidato comincia il vero lavoro». Che significa allenamenti, assaggi, ricette provate e riprovate, cronometrate e perfezionate ogni volta. E che sia la volta buona!

 

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome