Il Ristorante Emma’s Torch di New York accoglie profughi e li trasforma in chef

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Il ristorante Emma's Torch di Brooklyn prende il nome da Emma Lazarus, la poetessa americana autrice del sonetto “Il Nuovo Colosso” inciso inciso sul piedistallo della Statua della Libertà.

emma Emma, di origine russo-ebraica. fu testimone  dell'arrivo a New York degli ebrei russi cacciati dallo Zar Nicola II. Sconvolta dall'esperienza, passò il resto della sua vita spendendosi per chi, in fuga dalla propria terra di origine, perde tutto. Pezzi di dignità compresi.

Coerente con l'operato di Emma Lazarus,  il ristorante che ne porta il nome ha aperto le porte della propria cucina alle vittime del commercio di esseri umani per insegnare loro il mestiere di cuoco e inserirli nel mondo della ristorazione.

Il corso si svolge nei giorni feriali, quando il ristorante rimane chiuso. Nel week-end il locale apre e viene affidato agli allievi che devono mettere subito in pratica quanto hanno appreso durante la settimana. Una scommessa non facile ma  puntualmente vinta grazie alla grande motivazione degli apprendisti che vengono retribuiti con 15 dollari l’ora, un po' più della media newyorchese.

Tutto questo per due mesi. Dopo parte la ricerca del lavoro che spesso viene trovato entro un mese dalla fine delle lezioni.
Oltre i corsi di cucina, i rifugiati ne frequentano uno di lingua inglese, indispensabile nella ricerca del futuro lavoro.

New York è anche questo! E dal momento che in Italia i rifugiati non mancano e i ristoranti neppure, quello dell’Emma’ Torch può essere un bel modello a cui ispirarsi.

Per approfondimenti consulta il sito del ristorante Emma'Torch.

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