Firmo il mio Coevo

Aziende –

In occasione della presentazione dell’annata 2010 Andrea e Cesare Cecchi hanno organizzato una degustazione per un parterre de roi: protagonisti sei sommelier “stellati”

È noto, il racconto di un vino è volano delle vendite al ristorante: trasforma una semplice visita in un’esperienza da condividere, anche sui social.
La storia del Coevo Cecchi inizia nel 2006 per volontà di Andrea e Cesare, quarta generazione alla guida dell’azienda. La filosofia con cui nasce è semplice: i due imprenditori volevano esprimere la qualità organolettica, il gusto moderno, la cultura, elementi dinamici che si evolvono, e grazie all’uomo variano nel tempo.
Per questo motivo l’uvaggio di Coevo varia a seconda della vendemmia, unendo in sé il Sangiovese e il Cabernet Sauvignon, coltivati nel Chianti Classico, e il Merlot e il Petit Verdot, coltivati in Maremma nelle rispettive aziende della famiglia.

Sei grandi esperti del vino
I vini derivati dalle diverse uve subiscono una maturazione di un anno in legni diversi e dopo questo periodo vengono assemblati e lasciati riposare per sei mesi. Il risultato è un rosso dotato di grande carattere.
La storia del Coevo oggi si arricchisce di un nuovo capitolo.
In occasione della presentazione in anteprima dell’annata 2010, la quarta di questo grande vino, i sei sommelier di sei ristoranti italiani che hanno 3 stelle sono stati invitati a partecipare a un simpatico gioco: creare Coevo 2011, che uscirà a ottobre 2014.
I sei “stellati” erano: Mauro Mattei del Piazza Duomo di Alba (Cn); Hayashi Mototsugu di Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio (Mn); Marco Reitano de La Pergola di Roma; Angelo Sabbadin de Le Calandre di Rubano (Pd); Fabrizio Sartorato di Da Vittorio a Brusaporto (Bg); Alessandro Tomberli dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze. Il migliore assemblaggio è risultato quello di Alessandro Tomberli (60% Sangiovese, 20% Cabernet Sauvignon, 7% Petit Verdot, 13% Merlot).
In attesa di degustare il Coevo “firmato”, da ottobre è disponibile l’annata 2010, prodotta in 15.000 bottiglie.

Nella foto, i magnifici 6: da sinistra Fabrizio Sartorato, Alessandro Tomberli, Mauro Mattei, Marco Reitano, Hayashi Mototsugu, Angelo Sabbadin

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