XFood, il locale dove la parola d’ordine è “recuperare”

Il ristorante punta al reinserimento dei diversamente abili. E fa del recycling e dell’orto le sue vesti distintive. Succede da XFood di Brindisi

A San Vito dei Normanni, un ex stabilimento vinicolo è stato trasformato, dopo un’attenta ristrutturazione, nel Centro Culturale ExFadda che basa le proprie attività di riqualificazione sulla sperimentazione di nuove architetture, sull’utilizzo di materiale di risulta, sull’auto recupero e sull’autocostruzione. All’interno di questo spazio sociale si trova il ristorante XFood, parte integrante dell’omonimo percorso finalizzato all’inserimento lavorativo e job coaching di persone diversamente abili della provincia di Brindisi, attraverso attività di orticoltura e ristorazione a km zero. Ristorante che occupa le ex stalle di cui sono state conservate la muratura perimetrale in grandi blocchi di pietra locale e due arcate. Per illuminare di luce naturale il grande spazio a tutt’altezza, alle arcate originali ne sono state aggiunte altre due completamente vetrate e rese apribili per mettere in collegamento l’interno con l’esterno. Qui, su due lati dell’edificio, è stata realizzata una terrazza da 40 coperti, un “lingotto di legno” rialzato e coperto da vele in tessuto, che è accessibile da una breve scala e da una rampa.

La grande sala interna (170 metri quadrati) è impostata sul rigore formale: soffitto in doghe di legno, pavimenti esistenti in piastrelle di ceramica, pareti intonacate di bianco. Solamente la parete alle spalle della cassa è colorata di verde salvia, come l’office nel disimpegno della cucina. Sul tema della diversità è invece impostato l’allestimento firmato dalla designer Sara Mondaini: arredi e mise en place sono tutti oggetti diversi fra di loro.

I mobili sono frutto di una ricerca nei mercatini e nei negozi di antiquariato, in quanto pezzi carichi di storia. A restaurali hanno provveduto i ragazzi del progetto XFood, nell’apposito laboratorio aperto in collaborazione con un restauratore. Tutti gli elementi utilizzati provengono dalla tradizione artigianale del territorio. In primo luogo le luminarie (le caratteristiche luci che decorano le piazze durante le feste di paese) collocate sulla parete di fondo, che sono state decontestualizzate come ubicazione e trattate con un disegno moderno. L’effetto ottenuto è suggestivo, tanto da riempire il grande spazio a tutt’altezza e arricchire l’arredo di recupero. Altrettanto importante è il tavolo social di 13 metri per 30 coperti, posizionato parallelamente alla parete luminosa, e che è stato assemblato con prolunghe di vecchi tavoli di diverse dimensioni.

Nel restante spazio sono distribuiti otto tavoli di diversa foggia, per 40 coperti. Il blocco servizi (cucina con isola centrale per la cottura, zona lavaggio, servizi igienici per il pubblico e il personale) è posizionato a destra dell’ingresso principale; ogni area ha ingresso indipendente e funzionale alla massima accessibilità dalla sala.

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