Se a chiedere il cappuccino è un vegano

 

A vegani, vegetariani, crudisti e intolleranti al lattosio è importante offrire cappuccini o preparazioni a base latte realizzati con specialità di origine vegetale (impropriamente definite latte) che sanno rispondere alle particolari esigenze salutistiche, etiche e organolettiche di una clientela sempre più numerosa. Per capire la vastità del fenomeno basti sapere che circa il 50% della popolazione italiana è intollerante al lattosio, anche se non tutti manifestano i sintomi, e che una ricerca Eurispes valuta che nel 2015 il 5,9% degli italiani abbia seguito uno stile alimentare che esclude l’apporto di proteine animali.  Senza contare poi che c’è chi si orienta versi questi “latti” per motivi di gusto o per i benefici effetti sul fisico (alcuni di questi prodotti sono privi di colesterolo). La bevanda vegetale più nota e richiesta è quella di soia, che deve essere scelta tra i prodotti privi di un gusto spiccato, così da farla armonizzare al meglio con l’espresso. Contiene una buona percentuale di proteine (sono queste e non i grassi a “montare”) e permette di realizzare una crema dalla tessitura fine e persistente. Con qualità della crema un poco inferiore, in quanto meno omogenea e persistente, ci sono poi le bevande a base di avena e di riso. Ottimi, invece, i cappuccini preparati col “latte” di mandorla che, considerata la sua “personalità” spiccata, si abbinano bene a espressi ristretti, meglio se realizzati con miscele dolci e delicate. Interessante, infine, il latte di cocco: privo di lattosio, ha un gusto piacevole che conferisce un sapore particolare al cappuccino. Qualche consiglio: utilizzate sempre lattiere pulite (così da non mischiare sapori diversi) e dopo ogni preparazione ripulite con cura la lancia.

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