Fare tabula rasa (o Tolarasa) per vestire di nuovo la trattoria

Dal latino tabula rasa al dialetto veneto Tola Rasa. Un gioco di parole che racconta la storia dello chef Luca Tomasicchio e del suo locale padovano: la rottura con il passato in nome della passione per i fornelli che lo porterà a preparare una tavola imbandita con piatti della tradizione veneta in versione terzo millennio. Ecco così che un’antica trattoria, affacciata su una delle strade maggiormente trafficate di Padova, cambia aspetto su progetto dello studio Zerbinati per diventare enoteca, cantina e ristorante d’avanguardia.

Piccolo è bello

L’edificio è di modeste dimensioni (80 mq per piano), ma si sviluppa su quattro livelli, ognuno con una specifica funzione: cantina e locali di servizio al piano interrato, enoteca al piano terra, ristorante al primo piano, sala privé a quello superiore. La candida facciata principale con due bow-windows a doppia altezza verso strada, oscurati da un unico sistema di frangisole scorrevole, mette subito in chiaro la trasformazione in chiave moderna dell’edificio, che è stato ampliato del corpo scala esterno e del piano mansardato.

L’ingresso immette nella zona cocktail bar arredata con il grande bancone in legno inglobato fra i setti portanti, tavoli quadrati accoppiati a panche imbottite e comode poltroncine bianche, oppure da un tavolo comune (10 posti) accoppiato ad alti sgabelli per una pausa pranzo veloce; il tutto sembra sospeso fra il pavimento in resina grigio scuro e l’illuminazione a sospensione, con sfere in tre colori che scendono sui tavoli.

Percorsi

Dalla scala in cemento con gradini obliqui si accede alla sala ristorante con grande cucina a vista, che regola la disposizione dei tavoli accoppiati a scenografici lampadari a conformazione geometrica. La cucina in acciaio, che è stata saldata in loco per un effetto di assoluta uniformità, si offre ai commensali come palcoscenico dello show cooking. L’imponente impianto di ventilazione con barriere a lama d’aria evidenzia quanta tecnologica si nasconda nel cuore del ristorante.

Arredi

Gli arredi disegnati dall’architetto Katia Bellamìo (ASK Italia) riprendono le linee essenziali con cui è stata impostata la ristrutturazione edilizia: tavoli in palissandro o rovere e Fenix nero, panca con trave di abete verniciato grigio, divano lineare con semicurva finale, corrimano della scala, rivestimento bancone bar, tavolino da sommelier realizzato in rovere grigio richiudibile con piano asportabile da utilizzare su entrambi i lati, espositore per i vini, armadiature ecc. La cura dei materiali e dei dettagli coinvolge tutti gli aspetti dell’interior design, dell’architettura (dalla finestra circolare alle imbotti ricavate nel rivestimento a cappotto) e della mise en place, scelta dallo chef Tomasicchio.

Valorizzazioni

Patrizio Zerbinati

L’esistente è stato valorizzato nelle caratteristiche principali, ma reso funzionale alle nuove esigenze, attraverso soluzioni studiate nei minimi dettagli: dal dehors verso il cortile interno alla copertura con travatura a vista; dalla sala privé soppalcata con parapetto in vetro che affaccia sulla sala sottostante ai bow window che accolgono i tavoli comuni. Un percorso verso la contemporaneità ancora più evidente nelle opere d’arte alle pareti e nella presentazione dei piatti, dove le materie prime delle ricette della tradizione italiana conservano tutta l’integrità dai sapori.

Una delle piu’ antiche trattorie di Padova e’ diventata enoteca e ristorante con una marcata vocazione contemporanea. senza rinnegare le radici venete gia’ chiare nel nome Tola Rasa. Un cambio di pelle che coinvolge sia la cucina che l’ambiente

La proposta

Tola Rasa si propone come luogo indicato per una pausa veloce, così come per una cena in assoluto relax. Le zone consumazione del piano terra (enoteca) e del piano primo (ristorante) sono arredate con comode sedute e ampi tavoli, per rendere confortevole qualsiasi tipo di sosta enogastronomica. Fra le tante soluzioni ad hoc,

il riuscito contrasto fra superfici orizzontali dalla forte materialità (pavimenti in resina grigio scuro o doghe in legno di palissandro) e aerei sistemi d’illuminazione a sospensione su disegno dell’arch. Katia Bellamìo. Sopra i tavoli in legno del piano terra sono posizionati due gruppi di lampade a sospensione dalle forme appiattite con diverse dimensioni e quattro colorazioni, che si presentano come sfere sospese fluttuanti nell’aria anche grazie all’integrazione della sorgente luminosa a led all’interno di ciascuno degli elementi.

La doppia altezza della sala ristorante è sottolineata dai lampadari stile cattedrale appositamente studiati anche in base alla dimensione del tavolo, costituiti da cavi neri passanti su struttura metallica nera, con faretto finale cilindrico nero e luce a led. Apparecchi dalla forma tridimensionale che reinterpretano in modo etereo i tradizionali lampadari.

Scheda progetto

Tola Rasa, Via Vicenza 7, Padova

Progetto Studio di progettazione ing. arch. Patrizio Zerbinati
Progetto arredi su misura arch. Katia Bellamìo
Superficie totale 320 mq
Superficie sala ristorante 56 mq
Numero posti a sedere 30 enoteca+36 ristorante+60 dehors
Numero di addetti 6
Realizzazione arredi e illuminazione su disegno ASK Italia
Sedute in pelle bianca Gaber su disegno di Favaretto & Partners
Lampade a sospensione su disegno Ungarato
Cucina Marrone

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