Foody Farm, quando la fattoria sbarca in città

Allevatori e coltivatori locali per le materie prime, un menù a piccoli prezzi e anche a mezze porzioni. E' la formula di Foody Farm, a Firenze

Intuito, studio e creatività: queste gli ingredienti per chi ha saputo dare vita ad un locale dal format accattivante e vincente. Lui è Pierluigi Bizzarri, imprenditore di appena 39 anni con il fiuto, non da tutti, in grado di captare le giuste fette di mercato e ciò di cui la gente ha bisogno per appagare i propri desideri. Foody Farm, locale fiorentino aperto da poche settimane, è l'ennesima dimostrazione del suo saperci fare e di come, se niente viene lasciato al caso, può nascere qualche cosa di commercialmente efficace.

Foody Farm, la fattoria ideale, è stato pensato per un pubblico che non vuole spendere molto, ma senza rinunciare alla qualità del cibo, ed è alla ricerca di uno spazio che pone in un buon mood. Una tipologia di clientela, quella scelta da Pierluigi, costituita da chi va spesso fuori a pranzo ed a cena ed è attento sia a ciò che mangia, sia all'ambiente. Per riuscire a mantenere prezzi concorrenziali e avere accordi vantaggiosi con i fornitori, Bizzarri ha deciso di puntare sui numeri: negli orari di punta i 150 posti ruotano anche su più turni, evidenziando un flusso notevole di clienti. E la cucina è aperta dalle 11 fino a mezzanotte, per dare un servizio che fa la gioia anche di un pubblico straniero che vuole potersi cibare a qualsiasi ora.

La proposta di Foody Farm è dedicata soprattutto alla carne, accanto a formaggi e verdure. Protagonisti del menu, che ripercorre una fattoria ideale, sono i produttori delle materie prime, scrupolosamente selezionati prima dell’apertura del locale: tutte piccole realtà toscane con cui Foody Farm ha creato sinergia dando loro la possibilità di lavorare direttamente con la ristorazione. In carta si possono gustare panini e hamburger con patatine fritte (da patate fresche), serviti su di una pala - a ribadire il rapporto con la terra - con prezzi che vanno dai 7 ai 9 euro, oppure formaggi o salumi, posti all’interno di un cofanetto di legno che può essere riempito con le tipologie che più si desiderano e a prezzi “democratici”; o ancora, insalate, street food, pasta e zuppe sempre a prezzi popolari.
Fino alle 18 si può richiedere la mezza porzione per i primi piatti, mentre la sera è ogni portata è proposta con la formula della “porzione da aperitivo”, come è chiamata in menu: un formato ridotto, apprezzato chi vuole stare leggero o assaggiare più cose. Uno stile di consumo che è assecondato anche dalla cantina, con il 95% delle bottiglie in carta proposto al calice.

Lo staff di sala, reclutato attraverso una campagna social e scelto in base alla personalità del singolo, più che secondo le esperienze lavorative, è un altro punto forte di Foody Farm: non ci sono divise eccetto un grembiule di jeans uguale per tutti e ci si può vestire come si vuole, senza dover coprire eventuali tatuaggi o piercing. È così che l’atmosfera in sala appare leggera e frizzante e il cliente si sente a suo agio, senza troppi convenevoli. Foody Farm, infatti, punta soprattutto su convivialità e informalità, ponendosi come un locale adatto alla pausa pranzo, a uno spuntino o a un drink. E persino l’arredamento è stato concepito per andare incontro alle esigenze di un pubblico eterogeneo, con una sala luminosa all’ingresso, una più appartata con luci più soffuse e, ancora, tavoli di varie altezze e sedute o sgabelli destinati a chi vuole accomodarsi al lungo bancone.

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