Come chiedere il contributo a fondo perduto per la filiera della ristorazione

Le richieste vanno effettuate entro il 15 dicembre. Attenzione: l'accesso a questo contributo esclude quello per i ristoranti nei centri storici. Valutate quel che conviene di più

inflazione

Il Decreto Ministeriale del 27 ottobre 2020 ha definito criteri, entità e procedure per la richiesta del contributo a fondo perduto per la filiera della ristorazione.
Il fondo era stato istituito dal Decreto Legge di agosto che riguardava l’agevolazione rivolta agli operatori della ristorazione che acquistano prodotti di filiere agricole e alimentari.

La premessa

Gianni Vitale
*Gianni Vitale è titolare dello Studio Vitale Commercialisti di Rivoli (To) www.vitalecommercialisti.it

Il Decreto di Agosto aveva la finalità di sostenere la ripresa e la continuità dell’attività degli esercizi della ristorazione ed evitare gli sprechi alimentari. A questo scopo ha istituito un fondo finalizzato all’erogazione di un contributo (a fondo perduto) alle imprese in attività alla data del 15.8.2020 con codice ATECO prevalente 56.10.11 (ristorazione con somministrazione), 56.29.10 (mense), 56.29.20 (catering continuativo), 56.10.12 (attività ristorazione connesse alle aziende agricole), 56.21.00 (catering per eventi e banqueting), 55.10.00 (alberghi). Il contributo riguarda l’acquisto di prodotti, inclusi quelli vitivinicoli, di filiere agricole e alimentari, anche DOP e IGP, valorizzando la materia prima di territorio.

Aspetti relativi al contributo

Condizione: l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi dei mesi da marzo a giugno 2020 deve essere inferiore ai tre quarti dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi medi dei mesi da marzo a giugno 2019. In assenza dei predetti requisiti, spetta anche ai soggetti che hanno avviato l’attività a decorrere dal 1.1.2019.

Ottenimento: Richiede la presentazione di un’apposita istanza in base alle modalità fissate dal Decreto.

Erogazione: Pagamento di un anticipo del 90% che avverrà al momento dell’accettazione della domanda, previa presentazione dei documenti fiscali certificanti gli acquisti effettuati, anche non quietanziati, e di un’autocertificazione attestante la sussistenza dei relativi requisiti e l’insussistenza delle condizioni ostative ex art.67 del D.lgs. 159/2011;
Corresponsione del saldo del fondo perduto che avverrà dopo la presentazione della quietanza di pagamento, che va effettuato in maniera tracciabile.

Aspetti reddituali e cumulo:
-  non concorre a formare la base imponibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’irap;
-  non rileva ai fini del rapporto di deducibilità degli interessi passivi (art.61 del TUIR) e dei componenti negativi (art.109, co.5 del TUIR);
- è alternativo al contributo a fondo perduto per attività economiche e commerciali nei centri storici (art.59 del Decreto Agosto).

Attuazione: i criteri, modalità e ammontare del contributo sono stabiliti con apposito decreto.
Il riconoscimento del contributo è previsto per gli acquisti effettuati dopo il 14.08.2020 e comprovati da idonea documentazione fiscale, di prodotti di filiere agricole e alimentari, inclusi quelli vitivinicoli, anche DOP e IGP, valorizzando la materia prima del territorio.

Prodotti a rischio di spreco alimentare a causa del Covid 19

La finalità di evitare gli sprechi alimentari è assolta con l’acquisto delle produzioni elencate nella seguente tabella (che è aggiornabile con apposito decreto ministeriale):

 

  • Latte 100% italiano
  • Zuppe di cereali con verdure filiera e materia prima italiana
  • Verdure fresche o conservate in scatola o in vetro filiera e materia prima italiana
  • Prosciutto crudo DOP e prosciutto cotto 100% italiano
  • Carne bovina, suina, ovicaprina, cunicola da animali nati allevati e macellati in Italia
  • Verdure conservate in scatola filiera e materia prima italiana formato per mense
  • Salumi vari da suino DOP e IGP da animali nati, allevati e macellati in Italia
  • Salumi non da carne suina (tacchino, bresaola, altro) da animali nati, allevati e macellati in Italia
  • Legumi in scatola (fagioli, lenticchie) filiera e materia prima italiana
  • Formaggi DOP o da latte 100% italiano
  • Pasta secca con grano 100% italiano
  • Macedonia di frutta o frutta sciroppata o frutta fresca da filiera e materia prima italiana
  • Olio extra vergine di oliva 100% da olive italiane e/o DOP
  • Riso da risotto con riso 100% italiano
  • Succo di frutta e purea di frutta filiera e materia prima italiana
  • Carne bianca da animali nati allevati e macellati in Italia
  • Preparati per risotti (alle verdure, ai funghi, ecc) da materia prima italiana
  • Crackers, pane e prodotti da forno da grano 100% italiano
  • Passata di pomodoro 100% italiana
  • Sughi pronti da materia prima italiana
  • Vini DOP e IGP
  • Polpa di pomodoro o pelati 100% italiana
  • Minestrone con verdure filiera e materia prima italiana
  • Aceti balsamici DOP e IGP

Aspetti relativi al contributo

Riconoscimento: il soggetto è tenuto ad acquistare almeno 3 differenti prodotti agricoli e alimentati; il prodotto principale non può superare il 50% della spesa totale sostenuta e documentata,
Importo contributo: non potrà essere superiore all’ammontare complessivo degli acquisti. Tale ammontare degli acquisti non può essere inferiore ad euro 1.000 esclusa Iva né superiore a euro 10.000 esclusa iva.

Richiesta del contributo

Il beneficiario può richiedere il contributo entro il 15 dicembre (la scadenza originaria, il 28 novembre, è stata prorogata) tramite il portale della ristorazione (piattaforma web di Poste Italiane – www.portaleristorazione.it ) o gli sportelli di Poste Italiane, mediante l’inserimento o presentazione della richiesta di accesso al beneficio completa dei dati richiesti.
L’ordine di presentazione della domanda non dàa diritto ad alcuna prelazione sulla erogazione del contributo che verrà concesso solo in base alla corretta compilazione della domanda.
Alla domanda va allegata anche copia del versamento dell’importo di adesione all’iniziativa di sostegno effettuato tramite bollettino di pagamento; l’importo non è ancora oggi noto.

Dichiarazione sostitutiva

Il legale rappresentante (o un suo delegato), deve autocertificare (ex artt. 47 e 76 DPR 445/2000) i seguenti dati:
- Gli aiuti percepiti in regime “de minimis” nell’ultimo triennio, incluso l’anno della domanda.
- Il calcolo dell’ammontare del fatturato medio dei mesi di marzo/giugno 2020 che deve essere inferiore ai ¾ dell’ammontare del fatturato medio dei mesi marzo/giugno 2019; ovvero che il soggetto ha avviato l’attività a decorrere dal 1.1.2019.
- L’iscrizione dell’attività al Registro Imprese con codice ATECO prevalente tra quelli previsti.
- L’insussitenza delle condizioni ostative di cui all’art.67 del D.Lgs 159/2011.
- La mancata presentazione della domanda di contributo a fondo perduto per attività economiche e commerciali nei centri storici previsto dall’art.59 del medesimo Decreto di Agosto.
- Ogni altra richiesta presente nella modulistica del concessionario approvata dal Ministrero e ancora ad oggi non nota.
Il beneficiario provvede anche a inserire sulla piattaforma della ristorazione, oppure a presentare presso gli sportelli postali, i documenti fiscali (fatture e documenti di trasporto) certificanti l’effettivo acquisto e la consegna dei prodotti agroalimentari effettuati dopo il 14 agosto 2020, anche non quietanzati.

Istruttoria della domanda

Previa verifica di completezza delle domande presentate, Poste Italiane redige l’elenco dei potenziali beneficiari con specificazione del contributo richiesto da ciascuno e lo trasmette al Ministero.
Il Ministero, nei limiti delle risorse disponibili, e sulla base dei criteri in precedenza evidenziati, determina con provvedimento il contributo erogabile a ciascun beneficiario.
Oltre all’importo minimo di euro 1.000,00, verranno ripartite tra i beneficiari le risorse residue nel rispetto del limite massimo di euro 10.000,00.
In caso di Eccedenza dei contributi richiesti rispetto alle risorse disponibili, il Ministero procederà alla determinazione della misura del contributo concedibile, in misura percentualmente proporzionale agli acquisti documentati.
Il Ministero, sulla base dell’elenco definitivo dei soggetti beneficiari ottenuto dopo il controllo documentale e la registrazione al Registro Nazionale Aiuti (RNA) per la verifica del rispetto del massimale degli aiuti dei minimis da parte di Poste Italiane, autorizza la corresponsione di un anticipo pari al 90% del valore del contributo riconosciuto che avverrà tramite bonifico bancario effettuato da Poste Italiane.
Entro 15 giorni dal percepimento dell’anticipo, il beneficiario presenta a Poste Italiane, con le medesime modalità previste per la presentazione della domanda, quietanza di pagamento degli acquisti; Poste Italiane comunica al Ministero l’acquisizione di tale documentazione che autorizza i bonifici a saldo del contributo concesso.

Ulteriori adempimenti del Ministero

- Comunica, tramite Poste Italiane, al beneficiario, in presenza dell’eventuale insussistenza delle condizioni previste per la concessione dell’aiuto, i motivi ostativi all’accoglimento della domanda;
- Verifica, entro il saldo del contributo, il rispetto del massimale degli aiuti “de minimis”.
- Effettua a campione, nel limite minimo del 5% delle domande, le verifiche relative ai requisiti soggettivi e a quelli relativi ai prodotti acquistati;
- L’indebita percezione del contributo comporta il recupero dello stesso con una sanzione pari al doppio del contributo non spettante.

 

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