A Roma apre Carter Oblio. Essenzialità, qualità, sicurezza

Carter Oblio

Un nuovo ristorante si è appena affacciato sulla scena gastronomica romana: è Carter Oblio, al civico 21 di via Belli, nel cuore del quartiere Prati.Aprire durante un’emergenza è un'enorme sfida ma per questo locale è stata anche l’occasione di concepire un ristorante plasmato sulle esigenze del cliente di oggi, con un progetto che tenga conto in massimo grado della sicurezza.

In realtà, il concept del locale già nasceva come una filosofia dello spazio. L'idea era creare una comfort zone essenziale dove il cliente poteva concentrarsi sulla sua esperienza degustativa. Bravi artigiani hanno supportato questa idea di ristorazione in cui a farla da padroni sono i materiali (e in cucina le materie prime) di pregio. Legno, ferro, vetro lavorati a mano. Forme rigide. Distanze ampie che permettano ad ogni tavolo di vivere la propria "storia".
Allo spazio interno si unisce un dehors sempre di fattura artigianale, una pedana che ricalca l'impronta nordica degli interni, tutta in legno, e ne rilancia lo stile aggregante ma conservativo di riservatezza ed esclusività per ciascun tavolo.

Ciro Alberto Cucciniello
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Lo chef

Il singolare nome, Carter Oblio, è l’anagramma dei due nomi dello chef Ciro Alberto Cucciniello. Un ristorante, quindi, cucito addosso. Laureato in economia ma votato all'arte dei fuochi, Cuccinello ha esordito nell'equipe di Scabin, e si è consolidato in anni di guida della brigata romana di Settembrini, e nel corso di varie esperienze all'estero. Poi la voglia di creare una cucina carica forza e di appartenenza. Che miscelasse le contaminazioni del viaggio con la carnalità del territorio. Tutto declinato secondo estro, estemporaneità, stagionalità, esaltazione del gusto.

carter oblio
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Due menu

Carter Oblio offre due menu. Uno dall'impronta più stagionale (ma comunque molto flessibile) e uno in continua evoluzione, praticamente giornaliero, che rincorre a vista il costante procacciamento di materie prime di qualità. Ai clienti viene proposto un tagliere dei pani che annovera una selezione di impasti con lievito madre che spaziano dalle miscele con cacao amaro e noci e quelle con farina affumicata. In allestimento anche un tagliere di salumi artigianali, preparati e stagionati in casa. Ogni preparazione è artigianale in ciascuna fase della filiera.
Nella cucina dello chef le fermentazioni e le affumicature sono molto presenti.  Con un occhio puntato sulle eccellenze territoriali della nativa Irpinia, come per l'olio di Ravece, i tartufi e i vini di Luigi Tecce.

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