Ao Restaurant: otto parole chiave per i sapori di montagna

Levin Grüten, chef dell'Ao Restaurant
Innovazione, creatività, radici, natura, sostenibilità, benessere, coesione, ispirazione sono alla base della filosifia dell’Ao Restaurant di Bressanone guidato da Teresa Pichler, in sala, e Levin Grüten, chef

Curiosando fra gli ambienti di Haller Suites & AO Restaurant a Bressanone (Bz), ci si trova davanti alla sagoma di un grappolo di uva appeso a una parete color vinaccia e realizzato con i rami della vigna adiacente.

Su ogni acino campeggiano le parole chiave della filosofia di cucina e del modello di ospitalità di questa bella struttura immersa tra generosi filari: innovazione, creatività, radici, natura, sostenibilità, individualità, coesione, ispirazione. Insieme costituiscono i primi indizi di uno spirito imprenditoriale aperto e improntato al piacere di condividere la bellezza con i propri ospiti.

Teresa Pichler

Alla guida ci sono Teresa Pichler e Levin Grüten, rispettivamente sommelier e chef, ai quali i genitori della prima hanno passato il testimone per la conduzione sia dell’hotel sia del ristorante, aperto anche agli ospiti esterni.

Forti dell’insegnamento della generazione precedente, con rinnovata energia ed entusiasmo, i due hanno abbracciato una visione che apre alla sperimentazione accogliendo le virtù della memoria e delle eccellenze locali.

Sala e cucina

Lo testimoniano sia l’ambiente, che accoglie due sale in comunicazione fra loro, quella dall’aspetto contemporaneo e l’antica stube, sia la filosofia di cucina, che propone nuovi sapori a partire dalle materie prime locali con richiami internazionali garbati e ben ponderati. «Puntiamo sulla cucina moderna - racconta lo chef di origine belga -, ma ci teniamo a far tesoro della storia del luogo e dei suoi prodotti che selezioniamo con cura».

Stagionalità e sostenibilità sono parole chiave in cucina: quindi priorità alle materie prime legate al periodo, che siano del proprio orto o comunque di prossimità, uso di tutte le parti degli animali, quindi zero scarti, menu diversi (degustazione del mese di sette o di quattro portate e alla carta), ma sempre a partire dallo stesso “cestino della spesa” per evitare gli sprechi.

Tra i piatti che incarnano questa visione ci sono, per esempio, la Terrina di Cavolo con salsa liégeoise, vellutata di crauti e nocciole durante l’inverno, e il Salmerino al vapore con caviale di salmerino, vellutata di erbe, porro e nasturzio nel periodo primaverile-estivo. Lo chef poi riserva molta attenzione alla fermentazione: prepara il miso e il garum che contribuiscono a conferire un sapore intenso ai suoi piatti.

Produttori e fornitori

Per quanto riguarda produttori e fornitori, emerge la predilezione per il territorio altoatesino: «Ci rivolgiamo a produttori piccoli e medi, che lavorano in maniera artigianale e in armonia con la natura - spiega Levin -. I formaggi, per esempio, li prendiamo da Genussbunker di Hubert Stockner, che li fa stagionare all’interno di un bunker della seconda guerra mondiale a Mantana, poco distante da Brunico. Lavoriamo anche con Furchetta in Val di Funes che ha la Villnösser Brillenschaf, razza ovina Presidio Slow Food».

Fra i grandi produttori non manca Brimi, Centro Latte di Bressanone, che permette di sostenere la filiera locale. Oltretutto l’azienda produce il latte fieno, nel rispetto degli animali e della natura, argomento al quale Teresa e Levin sono molto sensibili.

In cantina

A muoversi nel regno dei vini è Teresa, sommelier innamorata delle sue vigne, quelle che circondano la struttura e dalle quali ricava il vino per uso interno. Nel complesso la cantina del ristorante conta circa 250 etichette in particolare altoatesine, con un focus sui vini biologici e sostenibili.

«A noi piacciono i sapori onesti, vicini alla natura, e li cerchiamo non solo nel cibo, ma anche nel calice - racconta Teresa -. La macerazione sulle bucce e la fermentazione spontanea è per noi un mondo molto interessante, oltre ad abbinarsi bene alla nostra cucina. Ci affidiamo, per esempio, alle aziende vinicole Röck di Villandro e Pranzegg di Bolzano, note per il loro approccio sostenibile e per i loro vini naturali, che per noi sono il futuro».

Gli acquisti

Le strategie di acquisto puntano sulla qualità e sulla regolarità dei rapporti con i produttori e i fornitori di fiducia. Levin spiega come acquistare dai piccoli produttori locali sia molto costoso: «Il prezzo dell’agnello è un esempio lampante: quello cresciuto e allevato a 20 km da noi costa tre volte di più rispetto a quello che viene dalla Nuova Zelanda».

«Ma vogliamo che il nostro lavoro esprima valori di onestà e di trasparenza - interviene Teresa -. Anche i vini dell’Alto Adige sono molto più cari che in altre regioni, perché siamo in una valle dov’è più difficile coltivare la vite. Noi, per supportare tutti questi produttori, e anche per l’eccellenza dei prodotti, decidiamo di comprare da loro vino, carne, formaggi».

 

PROFILO

Ao Restaurant
Via dei vigneti 68
Bressanone (Bz)
byhaller.com/it/ristorante-ao
Numero coperti 45
Superficie cucina 35 mq
Superficie sala 98 mq
Numero addetti 3 in cucina, 2 in sala
Scontrino medio 200 euro
Attrezzature di cucina induzione Schott Ceran, forno Rational, macchina per pasta La Monferrina, frigorifero Alaska, impastatrice Hotmix, Hold–o-Mat Hugentobler, Yakitori BBQ Konro, macchina per galato H.Koenig

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