A breve la decisione: la cucina italiana sarà patrimonio dell’umanità?

cucina italiana
La decisione verrà presa dal Comitato intergovernativo Unesco che si riunirà a New Delhi fra l’8 e il 13 dicembre 2025. La cucina italiana potrebbe essere la prima cucina al mondo a ottenere questo riconoscimento

Il 23 marzo 2023 il governo italiano, attraverso i ministeri dell’Agricoltura e della Cultura, lanciò ufficialmente la candidatura della tradizione gastronomica italiana per l’iscrizione nella Lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
La proposta - ribattezzata “La cucina italiana tra sostenibilità e diversità bioculturale” - non puntava su un piatto o una ricetta singola, ma sul concetto di cucina come rito collettivo: un mosaico di pratiche, gesti, convivialità, saperi regionali, stagionalità, rispetto del territorio e trasmissione generazionale.

A promuovere la candidatura sono tre comunità storiche: Accademia Italiana della Cucina, Fondazione Casa Artusi e la rivista La Cucina Italiana - realtà che operano da decenni nella valorizzazione della gastronomia e delle tradizioni culinarie italiane.

Il dossier è stato elaborato con l’obiettivo di raccontare la cucina italiana come un patrimonio identitario, capace di unire 60 milioni di residenti in Italia, 80 milioni di italiani nel mondo e – più in generale – chiunque apprezzi lo stile di vita e la cultura enogastronomica del Belpaese.

Un passo avanti: il primo via libera tecnico

L’11 novembre 2025, l’Unesco - tramite la sua commissione tecnica - ha dato un primo parere favorevole alla candidatura. Secondo gli esperti, il dossier è conforme agli standard e coerente con gli obiettivi della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio immateriale.
Se confermato dal Comitato intergovernativo che si riunirà a New Delhi fra l’8 e il 13 dicembre 2025, la cucina italiana diventerebbe la prima cucina al mondo a ottenere questo riconoscimento nel suo complesso.

Gli artefici della candidatura - fra cui il curatore del dossier, il prof. Pier Luigi Petrillo - hanno però invitato alla cautela, ricordando che il parere tecnico, per quanto positivo, apre ancora una fase di verifica da parte del Comitato.

Cosa significa «cucina italiana» sotto la lente dell’Unesco

Questo progetto non mira a celebrare un piatto simbolo - come già avvenuto in passato per la pizza napoletana - quanto a valorizzare un sistema culturale complesso: fatto di dietro le quinte, processi, legami con il territorio, biodiversità, stagionalità, memoria collettiva.

È un riconoscimento che va oltre il gusto, puntando sull’idea di cibo come atto di comunità, identità, storia condivisa - un patrimonio vivo che attraversa generazioni, regioni, diaspora italiana nel mondo.

Un riconoscimento atteso

Se l’iter si concluderà positivamente, la cucina italiana otterrà il prestigioso marchio Unesco, consolidando il suo ruolo non solo come riferimento gastronomico internazionale, ma anche come patrimonio culturale immateriale, con tutte le implicazioni simboliche, identitarie e pratiche che ne derivano.

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