
La cucina italiana è ufficialmente Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco. La decisione, adottata dal Comitato riunitosi a New Delhi in questi giorni, per la prima volta tutelerà una tradizione gastronomica nazionale e non un singolo piatto com’era per esempio avvenuto in passato con la pizza e “L'Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano".
Un patrimonio di rituali, comunità e biodiversità
Il riconoscimento non riguarda singole ricette, ma l’intero sistema culturale che la cucina italiana rappresenta: il gesto quotidiano del cucinare, la scelta delle materie prime, il rispetto della stagionalità, la convivialità della tavola, la trasmissione dei saperi tra generazioni e il legame profondo con i territori.
Una cultura alimentare che unisce famiglia, comunità e identità, e che oggi viene ufficialmente considerata un patrimonio condiviso dell’umanità.
Un segnale culturale
Il valore della cucina italiana, però, non è soltanto simbolico. Il riconoscimento premia anche un tessuto produttivo che da decenni porta nel mondo i sapori e i saper fare del Made in Italy.
Pasta, caffè, cioccolato, gelati, prodotti da forno, conserve, surgelati e molte altre filiere raccontano una cultura gastronomica capace di evolversi, mantenendo intatta la propria identità.
Una candidatura che valorizza i territori
Dietro questi simboli si muove un settore che genera 100mila posti di lavoro e un fatturato di 60 miliardi di euro, con un export che sfiora i 23 miliardi. Numeri che confermano il ruolo della cucina italiana non solo come patrimonio culturale, ma anche come forza economica che sostiene territori, imprese e comunità. Dalla pasta - alimento identitario per la grande maggioranza degli italiani - al caffè, rito quotidiano di milioni di persone, fino ai grandi lievitati delle feste, ogni prodotto è parte di una storia condivisa che oggi riceve un riconoscimento globale.
Il ruolo centrale della tavola italiana
Per Unione Italiana Food, la decisione della Unesco rappresenta un punto di partenza: un’occasione per rafforzare la tutela dei prodotti italiani, promuovere una cultura alimentare sostenibile e valorizzare il lavoro delle aziende che, giorno dopo giorno, contribuiscono a diffondere nel mondo il patrimonio della cucina italiana.
Con l’ingresso nella lista Unesco, la cucina italiana diventa ufficialmente un bene culturale immateriale dell’umanità: un patrimonio vivo, quotidiano, in continua trasformazione, che appartiene all’Italia ma che oggi il mondo intero riconosce come parte della propria eredità comune.






