APCI riunisce cuochi e filiera: a Milano il confronto sulla cucina italiana del futuro

Nel decennale di Expo 2015, il Congresso “Les Toques Blanches d’Honneur” diventa spazio di dialogo tra chef, istituzioni e filiera agroalimentare. Tradizione, sostenibilità, formazione e rapporto con il territorio i temi al centro del confronto.

A pochi giorni dalla chiusura dei lavori del Congresso annuale APCI è interessante ripercorrere le tappe dei lavori. Un confronto aperto tra cuochi, produttori e istituzioni nel quale si è riflettito sul presente e sul futuro della cucina italiana. È l’obiettivo con cui APCI ha costruito il suo “Les Toques Blanches d’Honneur”, celebrato a dieci anni da Expo 2015, riportando l’attenzione sulle radici culturali e professionali che hanno fatto di Milano un punto di riferimento gastronomico.

Il Congresso ha attraversato i luoghi simbolo del percorso post-Expo — dai mercati agroalimentari di Sogemi alla Fondazione Triulza a Mind — per sottolineare il ruolo della filiera nella crescita della cucina italiana. A rimarcare il valore di questo lavoro anche la presenza del vicesindaco di Milano, Anna Scavuzzo, che ha evidenziato come l’eredità di Expo abbia consolidato la cultura del cibo come asset sociale ed economico per la città.

“Le Radici del Futuro”: chef a confronto

Il cuore dell’evento è stato il convegno “Le Radici del Futuro: Dalla memoria di Expo alla cucina di domani”, che ha visto riuniti alcuni tra i protagonisti più autorevoli della cucina lombarda e nazionale: Andrea Casali, Stefano Cerveni, Carlo Cracco, Enrico Croatti, Roberto Di Pinto, Mauro Elli, Davide Marzullo, Giancarlo Morelli, Alessandro Pinton, Alessandro Proietti Refrigeri, Paolo Rota, Lorenzo Sacchi, Claudio Sadler, Gianni Tarabini e Matteo Vergine.

Dal dibattito è emersa una direzione condivisa: la cucina del futuro si costruisce sulle fondamenta della tradizione domestica, delle radici regionali e di un rapporto autentico con il territorio. Innovazione e creatività restano motori indispensabili, ma senza la solidità della cultura gastronomica italiana rischiano di perdere significato. Da qui l’invito, rilanciato dal presidente APCI Roberto Carcangiu, a una maggiore concretezza in cucina e a un dialogo stabile con le istituzioni.

I temi emersi: territorio, giovani e responsabilità

Tra gli spunti raccolti durante il confronto, i cuochi APCI e gli chef ospiti hanno richiamato alcuni principi chiave:

  • Territorialità come base della creatività. La qualità nasce dal rapporto diretto con i produttori e dall’identità regionale.

  • Cucina come linguaggio universale. La tavola resta uno strumento culturale capace di raccontare il Paese, valorizzando tradizioni e contaminazioni internazionali.

  • Giovani e formazione. Urgente restituire entusiasmo alle nuove generazioni, puntando su percorsi educativi che trasmettano non solo tecnica, ma valori e responsabilità.

  • Retaggio di Expo. L’evento del 2015 ha cambiato l’approccio a ingredienti, sprechi e processi, promuovendo un modello più consapevole e sostenibile.

  • Creatività con rispetto. Irriverenza sì, ma senza perdere il legame con le proprie radici.

  • Tempo, salute e materie prime. La cucina di domani è una cucina del “tempo lento”, che valorizza qualità, benessere e lotta allo spreco.

Filiera e mercati: il ruolo dei produttori nel percorso di crescita

Il Congresso ha ripercorso le tappe di Expo anche con la visita al Sogemi, il city hub dell’alimentazione milanese. Qui il presidente Cesare Ferrero ha ribadito l’impegno dell’ente su tracciabilità, sicurezza e qualità dei prodotti, sottolineando l’importanza del dialogo con la ristorazione professionale.

In un momento in cui la filiera è sempre più centrale, APCI richiama il valore dei partner di settore e la necessità di collaborazioni che sostengano crescita, professionalità e ricerca.

Una comunità professionale che costruisce il futuro

“Un congresso pieno di talenti”, ha commentato Sonia Re, direttore generale di APCI. “Una comunità che crea opportunità reali, sostiene percorsi e valorizza il merito quotidiano dei cuochi. Prima dei piatti, vengono le persone”.

L’evento si è svolto con il patrocinio di Regione Lombardia, Comune di Milano, Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza e FIMAA.

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