Charles Joshua Pearce vince l’Artusi senza confini

Nella foto da sinistra: Luca Marchini, Elena Bacchini, Charles Joshua Pearce, Andrea Bino, Chiara Galbiati
A Charles Joshua Pearce il premio Surgital, La ricetta vincitrice erano i Fusilloni, pane, agrumi ossidati, premiato per la capacità di prendere un'idea dell'Artusi e reinterpretarla in un'ottica di sostenibilità

Lunedì 12 maggio, a Casa Artusi, si è tenuta la finale del concorso “L’Artusi senza confini”, promosso da Surgital con Casa Artusi.

La gara era rivolta a chef e pastry chef under 35 di origine straniera, residenti in Italia, chiamati a reinterpretare una ricetta di Pellegrino Artusi usando la pasta fresca Laboratorio Tortellini di Surgital.

Sette finalisti si sono sfidati in una prova di live cooking davanti a una giuria d’eccellenza, presieduta dallo chef Luca Marchini. Il primo premio è andato allo chef inglese Charles Joshua Pearce con il piatto Fusilloni, pane, agrumi ossidati, apprezzato per la rilettura sostenibile della cucina artusiana attraverso il recupero del pane e l’incontro tra sapori italiani e britannici.

Seconda classificata la chef marocchina Nour El Hayat Maaffer, con Cappelletti, fondo di manzo, limone e asparagi, un omaggio alla carne della tradizione italiana rivisitata con profumi e spezie del Nord Africa. Al terzo posto la pastry chef iraniana Mina Karimi con Intreccio Iraniano, un piatto di tagliatelle in cui si ritrovano i sapori intensi della sua terra natale.

I tre vincitori saranno ospiti al ristorante di Casa Artusi durante la Festa Artusiana di giugno. Pearce accederà inoltre a un corso esclusivo al Congusto Institute di Milano. Tutti i finalisti compariranno in un ricettario pubblicato dai promotori del concorso.

Elena Bacchini, di Surgital ha sottolineato come l’iniziativa valorizzi la cucina quale linguaggio universale. Andrea Bino ha aggiunto che la pasta, simbolo dell’identità italiana, è stata reinterpretata con grande creatività. Francesco Briglia ha infine elogiato la qualità dei piatti e l’importanza di dare visibilità al talento dei giovani chef stranieri.

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