
Fondata vent’anni fa da due fratelli, Francesco e Sergio Franco Carlevero cresciuti tra le vigne piemontesi, Dacastello Vini di Alba è oggi un’azienda familiare in evoluzione costante. Nel tempo, grazie anche all’ingresso della nuova generazione, le competenze acquisite dal management si sono infatti unite all’esperienza, dando così continuità, ma anche nuovo impulso all’attività dell’azienda.
Nata con una vocazione prevalentemente commerciale, negli ultimi anni Dacastello ha infatti intrapreso un percorso di crescita qualitativa, trasformandosi in un progetto vitivinicolo strutturato e articolato che si riassume nella volontà di offrire all’horeca una selezione autentica di vini italiani, frutto del lavoro dei produttori locali. E così, la prima collezione risalente ai primi anni Duemila sì è via via ampliata raggiungendo la composizione odierna.
Modello produttivo
Alla base del modello produttivo c’è una rete di relazioni dirette e continuative con piccoli e medi produttori dislocati in tutta Italia. «Non si tratta semplicemente di acquistare vini – spiega Gessica Franco Carlevero, responsabile marketing della cantina di Alba -, ma di costruire collaborazioni solide, fondate su un confronto costante su territori, vinificazioni, esigenze di mercato e possibilità di espressione enologica. I vini, infatti, una volta selezionati, vengono imbottigliati in loco dagli stessi produttori con cui collaboriamo, mantenendo così intatta l’identità territoriale delle diverse zone in cui vengono prodotti».
Assortimento
Una delle cifre distintive dell’azienda è la varietà dell’assortimento - quasi un centinaio di etichette – che non scade mai nell’omologazione. «Al contrario - dice Carlevero -, ogni vino è scelto per esprimere in modo autentico il carattere del suo territorio d’origine, anche visivamente, con identità grafiche differenti per ciascuna linea».
Quattro linee
Oggi l’offerta della cantina si articola in quattro linee principali: Dacastello, marchio storico che raccoglie una cinquantina di etichette provenienti da tutto il territorio nazionale, Le Clivie, una trentina di vini selezionati ed espressione della migliore viticoltura nazionale, e due linee monoregionali, dedicate a Irpinia e Toscana, e nate dal desiderio di raccontare territori in modo più approfondito e coeso. Parliamo di Piccarda Donati, tre etichette che raccontano l’enologia toscana, e Za’ Monaca, due bianchi e un rosso d’eccellenza provenienti dall’Irpinia. Il risultato è quello di offrire a ristoranti, enoteche e tutti gli attori del fuoricasa, un’offerta completa, quasi una carta dei vini che include ogni referenza necessaria a dar vita a una proposta ampia e riccamente composta.
I best seller
Tra le aree più promettenti, cioè quelle che interessano maggiormente la clientela finale, Carlevero segnala oggi Sicilia, Puglia e Irpinia, con crescente attenzione ai rossi importanti (piemontesi e toscani in particolare) e ai bianchi di facile beva, come il Pinot Grigio delle Venezie. E il futuro di Dacastello? Oggi l’azienda è in una fase di grande dinamismo: continua la ricerca di nuovi produttori e territori, l’inserimento di referenze inedite, il restyling di linee già esistenti, come quella pugliese. «Insomma - spiega Carlevero -, ogni nuova collaborazione diventa occasione per esplorare, raccontare e condividere, mantenendo salda la cifra originaria: qualità, identità e servizio». ≈
L'intervista
Gessica Franco Carlevero, Responsabile marketing Dacastello Vini Pregiati
Cosa distingue Dacastello Vini nel panorama vitivinicolo italiano?
La nostra forza risiede nella rete: siamo una realtà che valorizza l’esperienza di tante cantine distribuite lungo tutta la penisola. Ogni vino che selezioniamo nasce da territori diversi, ma risponde a un’identica idea di qualità, affidabilità e rispetto per le persone e per l’ambiente. E poi nell’offerta, che vuole essere completa e ricca, per varietà di tipologie di vini e per provenienza.
Che tipo di rapporto avete con i produttori locali?
Collaboriamo in modo diretto e continuativo con piccole e medie aziende agricole, riconoscendone il valore e le competenze. Non siamo semplici intermediari: costruiamo percorsi condivisi, dalla vigna alla bottiglia, mettendo a disposizione strumenti, assistenza e know-how commerciale.
Qual è la visione a lungo termine della vostra azienda?
Vogliamo contribuire a far crescere un sistema vitivinicolo sano, equo e dinamico. Un sistema in cui anche le piccole produzioni possano trovare spazio e riconoscimento, mantenendo la propria identità. La nostra ambizione è continuare a essere un punto di riferimento solido per chi cerca vini italiani autentici, capaci di unire qualità e sostenibilità.