Di cucina italiana si parla moltissimo, e quasi esclusivamente in termini di cuochi, ricette, materie prime, dimenticando spesso un aspetto importante. Perché se questi elementi sono importanti, altrettanto lo sono i corretti strumenti di cottura, in grado di esaltare la materia prima, cucinare in modo corretto, rispettare i valori delle materie prime e la maestria dello chef.
In nome del valore tecnologico e anche culturale degli strumenti di cottura, di cui la padella rappresenta una vera icona della cucina “made in Italy”, Pentole Agnelli, durante Host ha lanciato l’hastag #nontoccatemilapadella e il relativo Manifesto, che già molti chef hanno sottoscritto, primo fra tutti il tristellato Nico Romito (nella foto in apertura), che ha anche firmato la “cena del piacere” nella sede Saps di Lallio.
Un manifesto che enuncia principi ampiamente condivisibili, quali “Spadellare è un atto di fede ma anche un gesto di grande cultura, è il primo gesto che stipula l’alleanza fra la terra e il fuoco ed è quello che ogni cuoco svolge quotidianamente con la padella per trasformare la materia in cibo”. E ancora “…la padella è complice di ogni cuoco in cucina; …rispetta il cibo e non lo violenta, esalta la tavola e le sue declinazioni regionali…”
Il manifesto e relativo hastag contano già numerose adesioni, fra cui spiccano quella di importanti cuochi (oltre a Nico Romito, ad esempio anche Massimo Bottura, Claudio Sadler, Cristina Bowerman) delle maggiori associazioni professionali di categoria, oltre che di produttori di cibo di qualità Made in Italy, personaggi del mondo della cultura, giornalisti ed opinion leader.
“Nontoccatemilapadella”, è quindi un movimento che metterà in campo numerose iniziative, oltre a essere il primo presidio non food per garantire il rispetto del lento e sicuro cucinare italiano.