Aperta la procedura per le domande del credito di imposta per cuochi professionisti

L’agevolazione consiste in un credito d’imposta destinato ai cuochi professionisti presso alberghi e ristoranti che abbiano sostenuto personalmente tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022 (periodo agevolabile) determinate spese strettamente funzionali all’esercizio dell’attività. Ecco quali

Le domande per l’agevolazione prevista dalla legge di bilancio 2021 potranno essere presentate dal 27 febbraio 2023 fino alle ore 15:00 del 3 aprile 2023 tramite l'apposita procedura informatica resa disponibile sul sito del Ministero dello sviluppo economico (www.mise.gov.it). Per l’accesso alla procedura è necessaria l’autenticazione tramite Spid, Carta d’identità elettronica (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns).

In cosa consiste

L’agevolazione consiste in un credito d’imposta destinato ai cuochi professionisti presso alberghi e ristoranti che abbiano sostenuto personalmente tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022 (periodo agevolabile) le seguenti spese strettamente funzionali all’esercizio dell’attività:

  • acquisto di macchinari destinati alla conservazione, lavorazione, trasformazione e cottura dei prodotti alimentari, di classe energetica come segue:
  • “A, B e C” per i macchinari riportanti l’etichettatura “da A a G”;
  • “A+, A++ e A+++” per i macchinari riportanti l’etichettatura “da A+++ a D” o per gli apparecchi di cottura con etichettatura “da A+++ a G”.
  • acquisto di strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione;
  • partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

Tali spese devono essere state pagate, prima della presentazione dell’istanza, attraverso conti correnti intestati al beneficiario con modalità che consentano la tracciabilità del pagamento e la riconducibilità alla relativa fattura o ricevuta.

L’imposta sul valore aggiunto non è ammissibile all’agevolazione se detraibile per il beneficiario.

I beni acquistati non possono essere ceduti a terzi nei tre anni successivi alla concessione dell’agevolazione, a pena di revoca.

Gli alberghi e ristoranti presso cui deve essere svolta l’attività sono contrassegnati dai codici Ateco 2007: “55.10.00 - Alberghi”; “56.10.11 - Ristorazione con somministrazione”; “56.10.12 - Attività di ristorazione connesse alle aziende agricole”.

A quanto ammonta

Il credito d’imposta corrisponde al 40 per cento delle spese sostenute nel periodo agevolabile, con un massimo individuale di 6.000 euro ed è utilizzabile in compensazione tramite il modello F24 o può essere ceduto ad altri soggetti, tra cui istituti di credito o altri intermediari finanziari. Oltre al massimo individuale è fissato un limite di spesa complessivo di 1 milione di euro per tre anni; questo è il punto dolente della misura perché potrebbe portare ad una riduzione della percentuale del 40% in base alla suddivisione del limite di spesa complessivamente stabilito.

L’ordine di presentazione delle istanze non determina alcun vantaggio né penalizzazione perché l’importo complessivo sarà suddiviso tra tutti i richiedenti nei termini.

Il richiedente deve

  • essere residente o stabilito del territorio dello Stato e nel pieno godimento dei diritti civili;
  • essere stato alle dipendenze, con regolare contratto di lavoro subordinato (questi, però, difficilmente sosterranno spese per acquisti agevolabili), di alberghi e ristoranti, o titolari di partiva Iva per attività di cuoco professionista autonomo svolta presso le medesime strutture, in tutto o parte nel periodo agevolabile.
  • possedere una mail di posta elettronica certificata (Pec) attiva.

A chi spetta

Il bonus spetta senza limitazioni di reddito, anche se non in possesso del codice Istat nomenclatura attività professionali 5.2.2.1.0 (Cuochi in alberghi e ristoranti), quindi può essere fruito, ad esempio, anche da chi lavora nelle stesse strutture in qualità di pasticcere o pizzaiolo.

Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’Irap.

Nell’istanza il richiedente dichiara:

  • il possesso dei requisiti di accesso e l’importo richiesto;
  • i dati e le informazioni relative alle spese ammissibili, con data emissione nel periodo agevolabile e con pagamento effettuato entro la data di presentazione dell’istanza;
  • di essere stato alle dipendenze o titolare di partiva Iva, per attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti, in tutto o parte del periodo agevolabile; il titolare di partita Iva deve altresì a dichiarare: a) i dati delle imprese considerate “impresa unica” sulla base della normativa europea sugli aiuti alle imprese (società che non sono indipendenti tra di loro); b) i termini, iniziale e finale, del proprio esercizio finanziario, che normalmente - ma non necessariamente - coincide con l’anno solare.

All’istanza vanno allegati:

  • giustificativi (fatture o ricevute nominative) in formato digitale delle spese sostenute nel periodo agevolabile;
  • copia dell’estratto del conto corrente dal quale si riscontrino i pagamenti effettuati;
  • eventuale documentazione comprovante lo stato di classe energetica richiesto per ciascuno dei macchinari per cui sia richiesta tale condizione;
  • documentazione attestante la prestazione del servizio di cuoco professionista nei confronti di alberghi e ristoranti nel periodo agevolabile: 1) per i lavoratori dipendenti, uno o più contratti di lavoro subordinato o 2) per i titolari di partita Iva, una o più fatture emesse.

I modelli di istanza sono allegati al decreto direttoriale 29 novembre 2022 del Ministero dello sviluppo economico.

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