"L'emergenza Covid-19 sta colpendo al cuore anche il Made in Italy e la ristorazione: ristoranti e imprese del settore, già in difficoltà da giorni per la situazione, rischiano di ritrovarsi in ginocchio di fronte a spese e adempimenti fiscali". Inizia così l'appello Facciamo Rete dell’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto a enti e istituzioni che nei prossimi giorni e nelle prossime settimane dovranno attivarsi per preservare il settore dal collasso economico.
Cali nelle presenze
Forti cali di presenze sono registrati nelle regioni più colpite dall'epidemia con punte di disdette che oscillano tra i 30 e il 50 per cento nella ristorazione. Le perdite, spiegano alla Fipe, potrebbero arrivare al 70-80% del fatturato dei pubblici esercizi nel loro insieme (bar, ristoranti, alberghi). «Anche se al momento è prematuro elaborare valutazioni precise, nel nostro settore, stimiamo nei primi 4 mesi del 2020 una perdita di circa 2 miliardi di euro di fatturato, con rischi occupazionali per circa 20.000 addetti - ha scritto Lino Stoppani, presidente Fipe in una lettera inviata il 24 febbraio al Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e per conoscenza ai Ministri Roberto Gualtieri, Nunzia Catalfo e Dario Franceschini». «Purtroppo - contunua Stoppani -, gli effetti devastanti sono avvertiti non solo nelle cosiddette zone a rischio, sottoposte ai più stretti controlli ma, a causa “dell’effetto psicosi”, si riversano sull’intero territorio nazionale».
L'appello Facciamo Rete
Anche per limitare gli effetti che il calo di presenze avrà sulla ristorazione gli Ambasciatori del gusto hanno deciso di lanciare Facciamo Rete, un "Appello per interventi immediati relativi agli adempimenti tributari a carico delle imprese del settore della ristorazione nelle regioni colpite da Covid-19».
Le richieste
Tra le richieste gli Ambasciatori del gusto chiedono ai "Ministri competenti di abolire gli adempimenti tributari nelle regioni colpite da Covid-19, ai Presidenti di Regione e ai Sindaci dei territori coinvolti di concentrare programmi di defiscalizzazione e decontribuzione rivolti alle imprese e ai titolari di partita Iva della filiera; la possibilità di sospensione dall’impiego per i propri dipendenti, per tutto il periodo di interesse, prevedendo l’accesso ai fondi di disoccupazione".
"È doveroso per la nostra Nazione l’aiuto nei confronti di chi è in difficoltà - sostengono gli Ambasciatori del gusto -. È strettamente necessario che tutti gli Enti e le Istituzioni, di ogni ordine e grado, si attivino per preservare dal collasso un comparto che è, di fatto, il fiore all’occhiello di un intero Sistema".
E nasce l'unione dei Brand della Ristorazione Italiana
Sempre a proposito di "fare rete" segnaliamo la nascita dell'unione dei Brand della Ristorazione Italiana. Associazione, a carattere temporaneo, tra 70 imprenditori della ristorazione milanese, rappresentativi di circa mille locali che danno lavoro a 10mila persone, che insieme vogliono dare un segnale di presenza e supporto alla città e alle istituzioni.