
Cercare di parare il colpo: è l'unica possibile strategia da mettere in atto per queste festività amputate negli affetti e negli affari dal Coronavirus e dalle conseguenti regole per cercare di limitare il contagio. Inutile rimirare il calendario per contare e ricontare quanti possibili giorni di (super)lavoro sono stati cancellati (davvero tanti!).

Cosa fare, allora? Lorenzo Ferrari, fondatore di Ristoratore Top, ha messo giù una serie di possibili azioni per limitare i danni e porre le basi di un futuro sviluppo del business. Eccole:
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Menu perfetti per delivery e take away
Il delivery e il take away hanno dato un po' di ossigeno a molte attività di ristorazione. Senz'altro sono una strada da percorrere: «Occorre studiare delle proposte che siano adatte a essere consegnate e consumate a casa. Inutile pensare ai propri cavalli di battaglia se siamo certi che il trasporto e la consegna li renderanno inguardabili e/o immangiabili. Meglio allora proporre dei semilavorati che le persone a casa possano senza fatica rigenerare o completare: un arrosto da riscaldare o delle cotture sottovuoto a bassa temperatura da rigenerare. Oppure della pasta fresca consegnata cruda con il condimento a parte da aggiungere».
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Vendita di "chicche"
Sono in molti i ristoratori che hanno in casa delle eccellenze che i loro clienti non riescono a trovare altrove: salumi fatti da piccoli produttori, bottiglie prestigiose, ingredienti di qualità. Magari comprati in previsione delle feste e ora rimasti in giacenza: «Organizzate un servizio di vendita delle vostre chicche - afferma Ferrari -: tirate fuori i gioielli che avete nelle cantine e proponeteli. Fate una mailing ai vostri migliori clienti proponendogli queste eccellenze, anche sotto forma di ceste regalo. Fate accordi con un corriere in modo da poterle spedire in tutta Italia e anche all'estero».
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Merchandising
Il merchandising può essere un modo per mantenere viva la memoria nella testa del cliente: «Non occorre più pensare a investimenti importanti: ormai ci sono diverse aziende che producono merchandising on demand, anche per quantità contenute. Pensate a oggetti che vi possano caratterizzare, ricordare e avere una utilità per i clienti: borracce o thermos plastic free, accessori per il servizio e conservazione del vino ecc. Che possono diventare degli oggetti regalo per i vostri clienti. Magari anche l'amaro con il vostro brand».
4. Gift card e dintorni
Il desiderio di tornare al ristorante che gli italiani hanno dimostrato in estate (e ogni volta che ne hanno avuto la possibilità) è un patrimonio prezioso su cui investire: «Si può pensare a gift card, a cene regalo o a pacchetti esperienziali acquistabili in anticipo e utilizzabili quando sarà possibile. Un modo per tener vivo il ricordo, per promuoversi e per dare un po' di ossigeno alle casse».
Prepararsi a ripartire
Un pensiero che non può mancare è quello legato alla riapertura, pur nell'incertezza circa i tempi. Il suggerimento è di pensare e pianificare già ora le mosse da fare. Tre i suggerimenti di Ferrari: «Quando sarà il momento, avvertite tutti i clienti che state per riaprire, magari con una proposta di menu o sottolineando le novità. Se non l'avete ancara fatto, approfittate per sistemare la vostra mailing list. Siate chiari sulle regole, qualsiasi saranno: massimo tot persone non conviventi, chiusura alle ore, distanziamento. Eviterete problemi, discussioni e necessità di spiegare dei no. E, infine, pensate a un incentivo, un qualcosa da offrire a ogni cliente la prima volta che tornerà da voi: è un segnale di attenzione che i clienti apprezzeranno molto. E potrà essere quello che lo farà scegliere di venire da voi invece che da un'altra parte».