Registratori di cassa: c’è il contributo per l’adeguamento. Ma occorre affrettarsi

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Emanato il provvedimento dell'Agenzia delle Entrate con le istruzioni per accedere al contributo fiscale, fino a massimo di 50 euro, per aggiornare i registratori di cassa telematici. Bisogna fare presto però, perchè il fondo a disposizione è di soli 80 milioni in totale

È stato emesso il provvedimento per le modalità applicative del contributo per adeguare i registratori di cassa. È previsto per gli esercenti obbligati alla memorizzazione e trasmissione online dei corrispettivi giornalieri per adeguare, nel 2023, i propri registratori alle nuove specifiche tecniche della lotteria degli scontrini che prevedono la possibilità vincite immediate, tramite un apposito Qr code.

Consiste in un credito d’imposta pari al totale della spesa sostenuta nel 2023 per aggiornare i registratori telematici, fino a un massimo di 50 euro per ognuno, nel limite di spesa complessivo di 80 milioni.

Come utilizzare il credito d’imposta

Il credito di imposta è utilizzabile in compensazione a decorrere dalla prima liquidazione periodica dell’Iva successiva al mese in cui è stata registrata e pagata con modalità tracciabile la fattura relativa all’adeguamento del misuratore fiscale, utilizzando il modello F24 da presentare tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate (provvedimento del 23 giugno 2023) utilizzando il seguente codice tributo:

7032 “Credito d’imposta per adeguamento strumenti utilizzati per memorizzazione e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri”.

Ma occorre fare presto

Bisogna affrettarsi perché vi è una limitazione, infatti, il modello F24 sarà scartato quando lo stanziamento di spesa di 80 milioni sarà esaurito. L’importo è sufficiente per almeno 1.600.000 registratori (se tutti chiedono il massimo, altrimenti di più). L’Agenzia delle entrate comunicherà mensilmente al ministero dell’Economia e delle finanze l’ammontare dei crediti d’imposta utilizzati in compensazione avvisando quando si avvicina il limite di spesa finanziato.

Non si applicano i limiti annuali delle compensazioni.

La norma non prevede, come per molti altri crediti di imposta, l’esenzione da Irpef, Ires e Irap per cui è da considerarsi tassabile.

Il credito dovrà essere indicato nella prossima dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023 e nelle successive fino a conclusione dell’utilizzo.

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