Sai comunicare la qualità della tua cucina?

qualità

Nell’era della comunicazione, ciò che non viene comunicato rischia di non esistere. Perciò, se un ristoratore si è impegnato nell’offerta di una cucina di qualità dovrebbe farlo sapere a tutti i clienti, e non affidarsi solamente alla competenza di quelli dal palato fine. Per aiutarli, basta insistere con l’operazione trasparenza e indicare sul menu gli ingredienti usati di routine in cucina, cosa che avviene già per alcuni piatti ma non per tutti. Per esempio, il ristoratore potrebbe scrivere in calce al menu: “lo chef ha usato questi prodotti: Mozzarella di Bufala Campana Dop, Pasta di Gragnano Igp, Olio Extravergine di Oliva delle colline salernitane Dop, Pomodoro di San Marzano dell'agro sarnese-nocerino Dop, Sale Marino Artigianale di Trapani” . E così via, senza timore di apparire eccessivi! Dopotutto nessun ristoratore rinuncia a indicare nella lista dei vini i vari marchi Doc, Docg e Igt. Perché non concedere pari opportunità alla ai cibi?

Oltre che sul menu, la qualità  dovrebbe essere comunicata anche a voce da maître, cameriere e camerieri. In questo caso sarà ancora più efficace e coinvolgente ma è anche più difficile, perché deve essere fluida, leggera, opportuna, non saccente né autocelebrativa. E deve essere soprattutto competente, non improvvisata, frutto di uno studio serio dei prodotti di qualità usati in cucina.

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