Entrando allo Spyce di Boston, almeno per ora non aspettatevi di trovarci le lasagne al forno perché l’aspetto dei piatti è piuttosto orientaleggiante. Per intenderci, tutto potrebbe essere mangiato con i bastoncini perché gi ingredienti sono ridotti e tocchetti, mentre la cottura avviene in pentole usate sul principio del wok. Altra fonte di ispirazione potrebbero essere il Bimby e quella simpatica insalatona che ovunque nel mondo si prepara quando si deve ripulire il frigo. In fondo, una cucina che mette alla perfezione d'accordo i gusti degli studenti americani e le esigenze dei robot. Per fare un esempio, il piatto di ispirazione italiana "Roma" (735 cal) è fatto pasta corta, formato cavatappi in salsa di pomodoro e aglio, con cubetti di petto di pollo arrosto, ancora cubetti di pomodoro al condimento di bruschetta, una quenelle di ricotta con zeste di limone e crumble di pane.
Funziona così: il cliente sceglie sul schermo di un tablet il suo piatto e invia l’ordine al capobrigata dei robot che ordina ai suoi sottoposti l’immissione degli ingredienti nella pentola e la loro cottura che avviene in meno di 3 minuti. Cosa che lascia sospettare che alcuni di questi siano precotti. Dopo la cottura e prima di essere portato al tavolo, il piatto subisce l’unico contatto umano a parte quello col cameriere che lo trasporta: Un addetto alla presentazone, il garde manger, gli da’ il tocco estetico fInale secondo le istruzioni dello chef francese stellato Daniel Boulud che è anche l’utore delle ricette. Il costo medio di un pasto è 7,50 dollari.
Il sistema è stato sviluppato da 4 giovani ricercatori del Mit (Massachusetts Institute of Technology) di Boston che hanno iniziato a costruire il prototipo all’ università, nel seminterrato della loro confraternita. Ogni piatto fornisce il numero delle calorie e l’elenco degli allergeni. I vegetali la fanno da padroni ma è pur sempre una cuncina onnivora che però esclude la carne rossa perché non eco-sostenibile.