Coronavirus: chiusi ristoranti e bar in tutta Italia fino al 25 marzo

Il premier Giuseppe Conte ha annunciato con una diretta Facebook e sui canali Rai un ulteriore stretta per contrastare l'espandersi del contagio.

Dal 12 marzo fino al 25 marzo è disposta la chiusura per i ristoranti e i bar in tutta Italia («ma resta consentita la consegna a domicilio», nel rispetto delle regole igienico-sanitarie e di trasporto), così come per gli altri negozi.

Restano invece aperti gli esercizi di somministrazione nelle aree di servizio lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri, oltre che negli ospedali garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Sono consentite anche le attività di  mense e il catering continuativo su base contrattuale, sempre sulla base della regola della distanza di sicurezza.

Fanno eccezione edicole, tabacchi, benzinai, meccanici, come naturalmente i servizi di prima necessità: farmacie e parafarmacie, negozi di generi alimentari, con la raccomandazione di non fare la corsa ai supermercati per comprare il cibo.

«Saranno garantiti - ha detto il premier - i trasporti, le attività agricole, i servizi bancari, assicurativi e postali». Proseguono anche le attività agricole e zootecniche, così come le attività produttive, nel rispetto delle norme di sicurezza sulla distanza tra i lavoratori.

L'invito, a tutti, è di limitare gli spostamenti allo strettissimo necessario per rallentare il prima possibile il propagarsi del contagio.

Un appello al senso di responsabilità di ognuno

Ecco alcuni passi chiave del discorso del Premier:
«State compiendo dei sacrifici e so che non è facile, ma con le vostre rinunce, piccole e grandi, stanno offrendo un grande contributo prezioso al Paese. L’Italia sta dando prova di essere una grande nazione, una grande comunità». Tutto il mondo ci guarda, ma
«domani ci prenderanno come esempio positivo di un Paese che grazie al proprio senso di comunità è riuscito a vincere la sua battaglia contro questa pandemia».
Difficile che il contagio rallenti da domani: «L’effetto di questo nostro grande sforzo potremmo vederlo tra poche settimane. Dobbiamo essere lucidi, misurati, rigorosi, responsabili».

L'invito più pressante è alla responsabilità individuale: «Se saremo tutti a rispettare queste regole, usciremo più in fretta da questa emergenza. Il Paese ha bisogno della responsabilità di ciascuno di noi. Facciamo parte di una medesima comunità, ogni individuo si sta giovando dei propri e degli altrui sacrifici. Questa è la forza del nostro Paese: una comunità di individui. Tutti insieme ce la faremo».

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