L’agroalimentare nel web: tra 2021 e inizio 2022 registrati oltre 8.500 nuovi siti (.it)

La rilevazione è del Registro .it, organo dell’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr di Pisa che dal 2016 ha istituito un osservatorio permanente per monitorare lo stato dell’agroalimentare in rete

Sono 101.605 i domini .it che oggi compongono il web italiano, se parliamo di solo agroalimentare ovviamente (sono esclusi da questo conteggio i domini .com, .org, .biz e via via tutte le estensioni che si sono aggiunte negli anni).

Una bella cifra resa possibile sia dalla registrazione di 3.834 nuovi domini nel 2021 (che non corrispondono in realtà a siti esistenti) sia dai ben 4.680 nuovi domini, un numero già superiore a quello dell’intero 2021, registrati nei soli mesi di gennaio, febbraio e marzo di quest'anno.

Chi tiene conto di...

A renderlo noto è il Registro .it, anagrafe del web tricolore e organo dell’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr (Cnr-Iit), che dal 2016 ha istituito, in collaborazione con il Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa e Infocamere, un osservatorio permanente per analizzare la diffusione di internet tra i vari settori appartenenti all’agroalimentare e studiare la loro diffusione.

“Quello dell’agroalimentare è un settore fondamentale per l’economia italiana – ha commentato Marco Conti, responsabile di Registro .it e direttore di Cnr-Iit - ma siamo certi che questa circostanza trovi riscontro anche sul web? È per rispondere a domande come questa che, sei anni fa, è nato FINe, un osservatorio permanente dell’agroalimentare in rete capace di analizzare la diffusione sul web delle varie branche appartenenti al settore e la loro distribuzione a livello geografico.”

In testa ristorazione e farinacei

Dei 3834 nuovi siti .it registrati nel 2021 nel settore dell’agroalimentare, quasi il 41,94% appartiene alla ristorazione, il 12% ai farinacei e il 10,17% al vino. Seguono i settori altro agro (caccia, cattura di animali, silvicoltura e utilizzo di aree forestali ecc.) con il 9,05%, agriturismo con il 5,63% e coltivazioni con il 4,90%.

Situazione simile anche su base totale: dei 101.605 siti .it registrati finora nel settore dell’agroalimentare, infatti, il 37,8% appartiene sempre al settore della ristorazione, il 12,3% a quello del vino e l’11,3% ai farinacei. Seguono, entrambi all’8,3%, i settori altro agro e agriturismo.

Confronto 2016 - 2021

Più in generale, dall’inizio della rilevazione nel 2016, si registra - al netto delle cancellazioni  avvenute nel corso degli anni in questione - un incremento di circa 8mila unità per quel che riguarda i siti web in .it afferenti al settore; un aumento pari all’8,4%.

 “L’Osservatorio è uno strumento molto utile per avere un quadro critico su come e quanto le aziende dell’agroalimentare sfruttino le potenzialità che offre loro la rete. Più in generale, è una fotografia attendibile per osservare come la situazione cambi nel corso del tempo all’interno del web agroalimentare a targa italiana – ha infine concluso Maurizio Martinelli, primo tecnologo di Cnr-Iit – E questo non solo anno per anno, ma anche mese per mese, come possiamo osservare da questo primo scorcio di 2022, che in un solo trimestre presenta dei numeri più che incoraggianti.”

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome