Niko Romito, chef patron del ristorante Reale a Castel di Sangro in Abruzzo, tre stelle Michelin, ha preso la parola al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a New York.
Lo chef si è rivolto a mille giovani designati "Global Citizens Model United Nation" nell'ambito del progetto Imun ideato dall'Ong United Network, in collaborazione con l'Onu, che dal 2016 ha sottoscritto un protocollo d'intesa col ministero dell'Istruzione per favorire nelle scuole italiane lo sviluppo dei Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento.
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L'annuncio era stato dato nei giorni scorsi dallo stesso Romito in occasione del lancio, a Milano, della campagna "+ che Svizzeri" sui formaggi elvetici. In quell’occasione. Romito avevo dichiarato all’Ansa:
«Sono felice di parlare di cucina con le nuove generazioni e in contesto internazionale, anche perché da quando ho scelto di proporre al Reale un menu 100% vegetale sono proprio i giovani a prenotare un posto a tavola. Tra i ristoranti tre stelle Michelin in Italia il mio è forse quello col costo più basso, 190 euro per 15 portate servite in modo ritmato, in modo da consentire anche a chi lavora al ristorante turni di lavoro sostenibili. Il risultato è un'insegna del lusso sostenibile dal punto di vista del bilancio economico e una squadra affiatata che ci lavora. E sabato scorso, a pranzo, mia sorella in sala mi ha invitato ad affacciarmi in sala: la clientela era tutta under 40, neanche fosse un pub! E tutti informatissimi sui grani antichi scelti per il pane, la minore impronta ecologica dei regimi alimentari vegetariani, il valore della trasformazione artigianale nei formaggi e nei salumi, le valenze paesaggistiche e di gusto dell'Abruzzo».
Dopo l’excursus sulla Cucina Mediterranea, tema dell’incontro, Romito è tornato sul tema a lui caro della democratizzazione dell'alta cucina, che secondo lo chef, non andrebbe più considerata come puro spettacolo ma vista come avanguardia che permette di guardare più lontano. In particolare, la creatività che lo chef mette in campo deve essere utile, e mai come oggi, all’obiettivo della sostenibilità. A questo proposito, Romito ha invitato il suo giovano auditorium a smettere di pensare all’alta cucina in opposizione a cibo industriale, perché la chiave della sostenibilità, a tutti i livelli, è il dialogo interdisciplinare.