A fronte di numerosi ristoranti romani presenti nel capoluogo lombardo (basti pensare a Felice a Testaccio, Veloavevodett, Osteria delle Coppelle…) Finora non si è vista traccia di cucina milanese a Roma. Le cose sono cambiate con il recentissimo approdo nella capitale di Stendhal, storica insegna di Brera, che ora apre nella rinnovata Galleria Alberto Sordi.
«Portare un po’ di Milano nel cuore di Roma è una vera sfida. Stendhal Milano vuole essere non solo un flagship della cultura gastronomica meneghina moderna, ma in generale un posto dove stare bene in ogni momento della giornata, e per fare questo non c’è niente di meglio del grande ‘salotto’ della Galleria Alberto Sordi» dice il proprietario Marcello Forti.
Due piani e la stessa atmosfera retrò del locale milanese, con la dominanza del colore verde. Nella sala al piano terra ci sono circa 22 sedute ai tavoli e 5 sugli sgabelli al bancone. Nella sala al piano superiore, ci sono circa 22 coperti posizionati nei tavoli di fronte alla cucina a vista e un piccolo bancone esclusivo, di massimo 3 posti, di fronte alla cucina che permette di mangiare osservando gli chef all’opera. L’offerta è all day long dal pranzo al dopocena.
La cucina dello chef Edoardo Ferrera propone i piatti sacri della milanesità: il risotto giallo, il riso al salto con fonduta di Silter, l’ossobuco in gremolada, i mondeghili, le tipiche polette milanesi realizzate con carne di vitello e mortadella. La milanese di vitello alta può essere servita anche scaglie di tartufo sopra o anche in versione finger food, servita già tagliata a cubotti. Poi ci sono le creazioni meneghine firmate Stendhal Milano, come la bresaola di Wagyu Italiano e i fiori di zucca saltati in padella ripieni di ricotta e pesto alla genovese. Non mancano gli omaggi alla capitale: tonnarelli cacio e pepe, carbonara e gnocco di patate di Leonessa all’amatriciana con pecorino affumicato. E non manca la citazione dello street food, come il ‘Meneghino Stendhal’, il supplì ‘alla milanese’ con riso giallo, ossobuco e gremolada fondente realizzato in collaborazione con Supplizio di Arcangelo Dandini.
Per la parte beverage, la carta dei vini conta circa 150 referenze nazionali, più qualche etichetta francese per le bollicine, e una drinklist tra grandi classici e signature cocktail curata da Valeria Bassetti.