Gran Fierro è la meta argentina di Praga. Il ristorante, in un edificio razionalista in pannelli di travertino, nel centro storico della capitale ceca, ha un cuore sudamericano per tipologia di cucina, cocktail, serate di tango argentino e la presenza di un dj, come espressamente richiesto dal proprietario, nato a Buenos Aires.
Dagmar Štěpánová e Katarina Varsova dallo studio Formafatal hanno suddiviso lo spazio di 250 metri quadrati in due zone, su altrettanti livelli. All’ingresso è stata posizionata la zona bar ben illuminata dalle ampie vetrine su strada e dominata da un grande bancone a isola, dove è possibile sedersi per la consumazione dei piatti attorno al primo dei tavoli comuni in assi di legno.
Sin dall’entrata è possibile vedere la cucina e lo chef in azione. Il retro bancone del bar funge da elemento di separazione con la zona più privata, arredata con tavoli, chill-out con poltrone e un salottino. La combinazione di elementi industriali, vintage o che richiamano l’allevamento di bovini (le sagome di mucche retroilluminate o la scultura a testa di toro), la cui carne viene cotta sulla classica parrilla, creano un’ambientazione di grande effetto pur nella sua essenzialità. Non c’è nulla di folkloristico in questo ristorante dalle linee retrò dove prevalgono i materiali naturali: ferro, cuoio, legno non trattato, piastrelle. Quasi tutti gli elementi d’arredo sono su specifico disegno: tavoli, sedute, contenitori e le lampade rivestite con alghe marine intrecciate che dal naturale sfumano al turchese.
L’atmosfera è rilassante sebbene gli elementi presenti manifestino tutta la loro materialità. Ma l’equilibrio dei colori (nei toni del grigio e del legno) e delle proporzioni rende il tutto meno spartano. Lo spazio risulta ben organizzato come numero di posti a sedere (40 per il bar e circa 60 per il ristorante). La zona bar è attrezzata con alti sgabelli e panche lungo le pareti, le stesse delle aree consumazione. Il ferro è il materiale più usato nel locale, accostato con diverse combinazioni: al cuoio argentino per il rivestimento di molte sedute; ai piani d’arredo; alle lampade diversificate con lo scopo di ottenere altrettante ambientazioni luminose; al pavimento in cemento e resina; alle pareti con doppia finitura di grigio, alle piastrelle cerulee o alla boiserie a doghe in diagonale. Tanti i dettagli attraverso cui il locale manifesta la propria identità sudamericana, mentre sono schematici i riferimenti alla consistenza animale della sua cucina.