I nuovi teatri dei ristoranti etnici

I nuovi ristoranti etnici rifuggono ormai l'immagine tradizionale e si presentano come esclusivi club dalle atmosfere ricercate. E' il caso del K-Kaiseki di Castellanza

I nuovi ristoranti etnici rifuggono ormai l'immagine tradizionale e si presentano come esclusivi club dalle atmosfere ricercate. E' il caso del K-Kaiseki di Castellanza

Il Giappone è nel nome del ristorante K-Kaiseki, il pasto tradizionale composto da tante piccole portate che creano nel commensale una forte esperienza sensoriale. Tutto il resto rifugge da qualsiasi cliché etnico. Andrea Langhi Design ha progettato questo grande ristorante (oltre 600 mq di superficie) a Castellanza (Va) come un palcoscenico in cui i piatti e le portate suscitano lo stesso stupore di uno spettacolo teatrale.

Il grande bancone centrale, all’interno di un colonnato che ripropone l’archetipo di un tempio circolare, luogo prescelto per la preparazione dei piatti Kaiseki, è il fulcro dello spazio che è articolato su tre diversi livelli. Attorno al bancone, anch’esso di forma circolare, ruotano sette “isole” artificiali dominate da grandi divani in velluto che circondano tavoli rotondi, elementi scenografici (non i soli) che segmentano la zona centrale della sala pranzo, creando ambientazioni per piccoli gruppi. Attorno ai divani dall’alto schienale si trovano altri undici tavoli rotondi, che sembrano “scivolare” su una pavimentazione (uguale per i diversi livelli) formata da grandi lastre quadrate di gres porcellanato effetto marmo nero. Il tema della condivisione regola anche l’organizzazione delle aree dedicate alla consumazione, posizionate lungo la parete della facciata d’ingresso e presso la parete posizionata in fondo al locale; anche qui divani imbottiti color ottanio, ma accostati a tavoli quadrati accorpabili in base alle esigenze.

Le due zone privè con tavoli rettangolari a otto posti sono invece caratterizzate da paraventi con trame geometriche d’ispirazione orientale, le stesse che in tonalità scure sono riprodotte sulla carta da parati delle pareti. Finiture lucide in ottone e morbidi velluti caratterizzano tutti gli arredi dal mood anni '50 e '60. Non mancano gli elementi vegetali così importanti per la cultura orientale, fra cui un’intera parete di verde verticale. Nell’insieme prevalgono l’accostamento oro/nero, le superfici riflettenti (colonne in mosaico di vetro, specchi a soffitto, finiture dorate) e le forme circolari (divani, pavimentazione delle aree centrali, lampade a sospensione). E tutto contribuisce a creare un’ambientazione simile a quella di un club, dove il cibo è importante quanto l’intrattenimento. Dal punto di vista distributivo, il bancone-cucina a vista è posizionato in asse con l’ingresso per mettere in evidenza la tipologia dei piatti (pesce crudo e cotto) e la freschezza delle materie prime. Da qui si diramano le varie postazioni per la consumazione, mentre sul fondo sono posizionati rispettivamente a destra il guardaroba, l’ufficio, la cassa e il bar e a sinistra i servizi igienici pubblici e le zone di servizio per la cucina.

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