Il vino democratico di Signorvino

Formule –

Nel locale la scelta è fra 700 etichette per cena o take away, a un solo prezzo

Milano, piazza del Duomo angolo Corso Vittorio Emanuele. Siamo nel punto più nobile del capoluogo lombardo ed è qui che, da luglio del 2012, è aperto Signorvino, il secondo punto di quella che, nell'idea dei titolari, dovrà diventare una catena molto particolare di vendita al dettaglio del vino, rigorosamente italiano.
Dietro a tutta l'operazione sta Sandro Veronesi, il proprietario del gruppo Calzedonia, uno dei marchi eccellenti del made in Italy, capace di produrre e di gestire anche una rete di negozi tra le più capillari del mondo. Un'esperienza che sicuramente tornerà utile anche per questo concept, particolarmente innovativo.
Signorvino di piazza del Duomo si propone come un locale che è soprattutto luogo di acquisto e di conoscenza del vino, esposto a vista in grandi scaffalature che tappezzano tutte le pareti dell'ambiente. Ma è anche ristorante, bar e luogo per uno spuntino, all'insegna di due concetti principali: l'ambiente familiare, informale e rilassato e l'italianità, coltivata soprattutto come valorizzazione delle eccellenze regionali.

Filiera corta, prezzo basso

«Abbiamo lavorato per un anno e mezzo allo sviluppo del format - spiega Michele Rimpici, responsabile di tutti gli aspetti riguardanti il vino, dalla selezione alla vendita - e i primi due locali che abbiamo aperto, quello di Milano e quello di Vallese di Oppeano, vicino a Verona, sono per il momento ancora in fase di studio, per consentirci di affinare la formula e avviare una catena di punti vendita in Italia e all'estero».
Sono molti gli aspetti innovativi di Signorvino: innanzi tutto qui la bottiglia si acquista allo stesso prezzo, sia che la si consumi sul posto, in abbinata ai piatti proposti dal menù, sia che la si porti a casa.

Si può consumare anche al calice, ma il costo del bicchiere è grosso modo un terzo di quello della bottiglia, che quindi risulta di gran lunga più conveniente.

Mille etichette entro l'anno

«L'assortimento prevede per ora circa 700 etichette - aggiunge Rimpici - che sicuramente arriveranno a un migliaio entro fine 2013. Il 60% dell'offerta è compreso tra un prezzo di 10 e 15 euro, grosso modo a metà tra la grande distribuzione e l'enoteca di alto livello. Sono vini di elevata qualità, che in molti casi si possono trovare solo da noi, e che rappresentano il meglio della tradizione italiana».
Si trovano marchi noti, come Antinori, Planeta, Ca' Del Bosco, Ferrari e molti altri, necessari per qualificare Signorvino come un brand di qualità, ma ci sono anche produttori meno noti ma di ottimo livello, che possono accontentare il cliente più attento.

Le novità a scaffale sono segnalate da utili collarini

I ragazzi del personale sono tutti sommelier, ma in una tenuta “easy” di ispirazione molto country. «Perché qui tutti devono sentirsi a loro agio - dice Rimpici - anche chi il vino non lo conosce bene e che non va quindi guardato dall'alto in basso».
I prezzi sono contenuti anche perché la filiera d'acquisto è la più breve possibile: Signorvino tratta con chi gestisce le cantine e non con distributori e stabilisce il rapporto in modo diretto. I vini sono esposti sugli scaffali secondo la provenienza regionale, con il prezzo ben visibile e con collarini che segnalano aspetti particolari: le novità, il buon rapporto qualità/prezzo, i vini biologici e biodinamici, i vini premiati e gli autoctoni.

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