In un’epoca in cui tutto ciò che è ritenuto degno di attenzione finisce sui social, anche i bagni sono diventati luoghi capaci di stupire e degni di essere pubblicati su Instagram o su Facebook. Ci sono addirittura blogger che vanno in giro per il mondo a fotografare wc, lavandini e orinatoi ed è anche grazie a loro che possiamo renderci conto dell’importanza che ha oggi assunto la toilette del ristorante.
L'incontro tra street-art e la toilette
Tra le tendenze in atto troviamo, per esempio, l’interesse della street-art per le toilette. Sono sempre più frequenti, infatti, i bagni decorati da street artist affermati o in cerca di consacrazione: un modo intelligente per evitare quella che, un tempo, era probabilmente la pratica che faceva più imbestialire il proprietario di un locale: istoriare con graffiti pareti e porte delle ritirate. Allo scopo di limitare i danni, e non solo, vengono oggi in aiuto dei professionisti della ristorazione non soltanto gli artisti di strada, ma soprattutto le aziende che producono sanitari, rivestimenti, superfici. Ceramiche e materiali compositi facili da posare e da lavare, e soprattutto resistenti a danneggiamenti, scalfitture, incisioni, consentono allestimenti un tempo impensabili. Sono soluzioni che permettono di unire le necessità igieniche (pareti e pavimenti facilmente lavabili e antibatterici) con quelle estetiche. E così i colori e le decorazioni tipici degli allestimenti domestici, più vivaci esteticamente e più delicati per la manutenzione, diventano possibili nel bagno dei locale.
Forniture fondamentali per il bagno
La competizione tra le aziende di settore è accesa anche nel proporre sempre nuove soluzioni per le forniture fondamentali per il bagno, dai saponi alle salviette, agli asciugamani. I dispenser sono sempre più tecnologici e oggi sono in grado di segnalare quando la loro carica, di detergente liquido o di carta monouso, sta per terminare. Nuovi erogatori d’aria calda consentono di affrancarsi dalla gestione degli asciugamani di stoffa in rotolo o in carta. Questi dispositivi elettrici si rivelano sempre più efficienti, e quindi poco costosi nella gestione economica.
Al di là di tutte queste novità il gestore non può comunque esimersi dall’effettuare frequenti ricognizioni dei bagni anche durante l’orario di servizio, per controllare che tutto sia in ordine e rimuovere dal pavimento eventuali salviette o strappi di carta igienica.
Regole d'oro per la pulizia
Il sistema Haccp fornisce indicazioni precise su come procedere a pulizia e santificazione dell’ambiente bagno. Una regola di base è usare attrezzature diverse, come secchiello, “mop” o spazzolone e spugnette, per le diverse aree di lavoro, in modo da evitare di trasferire potenziali contaminanti. Scegliete, per esempio, un secchio e panno giallo per il bagno e un secchio e panno rosso per il wc, e utilizzate detergenti specifici preparati in soluzioni secondo le indicazioni dei produttori.
Accessibilità per tutti
Un altro tema fondamentale è rendere il bagno accessibile anche a chi è diversamente abile. In Italia le norme al riguardo sono molto rigide, dettate dal DPR 503/96, sostitutivo del precedente DPR 348/78, e dal regolamento di attuazione dell’articolo 27 della legge 118/71, che definisce l’eliminazione delle “barriere architettoniche”, gli ostacoli che impediscono l’accesso alle persone con ridotta capacità di movimento. Spiega Stefano Monelli, responsabile marketing e comunicazione di Ponte Giulio, società specializzata nello sviluppo di soluzioni per i bagni accessibili a tutti: «Le norme sono particolarmente severe per quanto riguarda gli spazi del bagno per disabili, che deve consentire a una persona in sedia a rotelle di ruotare di 360 gradi, quindi con un diametro libero da ingombri di almeno un metro e mezzo. Questo si traduce, tenendo conto anche dell’ingombro di wc e lavandino, nella necessità di disporre di un locale di almeno due metri e mezzo di lato». Misure ampie, non sempre disponibili per tutti, tanto che per molti ristoranti dei centri storici o collocati in palazzi d’epoca, in cui è impossibile effettuare modifiche profonde, sono ammesse deroghe».
Tre parole chiave: pulizia, ordine e decoro
Ma perché un bagno sia veramente inclusivo occorrono innanzi tutto, secondo Monelli, «pulizia, ordine e decoro, che si basano essenzialmente sulla facilità di manutenzione e, quindi, sulla scelta di sanitari sospesi e di materiali durevoli e resistenti. Per esempio, se si opta per l’acciaio inox è opportuno che sia di un determinato tipo (per esempio l’AISI 304, lo stesso usato per le stoviglie, ndr). La porcellana è il materiale di riferimento per i vasi, ma per i lavandini si possono scegliere altre soluzioni, come il Corian, che è antibatterico e può essere lavorato in modo da realizzare pezzi su misura». Si ritorna così all’importanza dei materiali, la vera chiave di volta della progettazione di un bagno bello, funzionale e a norma.