L'autentica cucina tradizionale giapponese arriva a Roma in via Ostiense 73. Centrale nel menu dell'Akira Ramen Bar non è il consueto sushi nè il sashimi ma il ramen, gli spaghetti del sol levante piuttosto simili ai nostri ma gustati in brodo di maiale, il Tonkotsu. La zuppa-piatto unico è proposta a 12 euro in tre versioni: black ramen, con salsa di soia; white ramen, più leggera con miso; red spicy ramen, piccante. Proprio come si fa in Giappone, al prezzo di 1 euro per ogni scelta si possono aggiungere mais, carne di maiale, uovo, porri, alghe.
L'dea di un locale che offra l'autentica cucina familiare senza nulla concedere all'idea che gli stranieri si sono fatti della gastronomica nipponica è di Akira Yoshida, un trentenne ex giocatore di calcio a 5 innamorato della cucina del suo paese e sostenitore della qualità delle materie prime. Lui in parte se le fa arrivare dal Giappone, in parte le sceglie sul territorio.
I cuochi sono tutti giovani giapponesi e il ramen è fatto in casa, proprio come avviene nei nostri ristotranti che mettono in menu la pasta fresca fatta a mano. Un particolare interessante: per raggiungere i livelli ottimali di sapore, la zuppa nella quale cuocerà il ramen deve sobbollire 10 ore. Oltre al ramen, che in estate si gusta anche freddo, sono servite insalate tipiche giapponesi. Il tutto in un ambiente alla tradizione del design giapponese con pochi colori, linee essenziali, materiali grezzi e cucina a vista.