Cristina Bowermann, chef, presidente Ambasciatori del Gusto
Nel futuro porteremo l’ecosostenibilità, l’aspetto salutistico del cibo, l’utilizzo del cibo come veicolo di cultura e come segno sociale, come fonte di spinta turistica ed economica. Tutto questo è nato negli ultimi cinque anni da noi. Utile indicare qualche esempio e qualche nome. Sul tema dell’ecosostenibilità penso a Pietro Leemann e alla sua alta cucina vegetariana: ormai quella della sostenibilità non è soltanto una scelta “radical chic”, perché produrre senza sprechi, usare materiali non inquinanti e ingredienti da filiera etica è una necessità. L’aspetto salutistico è molto importante: di pari passo con la minore accettazione della vecchiaia e con la maggior attenzione alla salute, è nato nei consumatori un forte focus sulla qualità del cibo e su una dieta controllata. Quanto all’aspetto culturale non possiamo ignorare che portando all’estero i prodotti di eccellenza italiani e la nostra cucina si diffonde anche un pezzo della nostra cultura. Sul cibo come fonte di sostegno sociale citerei Massimo Bottura e il Refettorio Ambrosiano, la mensa che lo chef ha aperto con la Caritas a Milano; un esempio di restituzione alla società secondo me stupendo. Per l’aspetto economico, infine, cito il libro di Alessandra Moneti e Denis Pantini che si intitola “Ci salveranno gli chef” e che spiega come la cucina può avere benefiche ricadute sul territorio e sull’economia nazionale. Anche su questo tema vogliamo premere come Associazione Ambasciatori del Gusto, con a bordo non solo gli chef più noti ma tutta la ristorazione italiana, visto che la strada da fare è ancora lunga perché questa diventi una priorità del sistema. Quanto alle tendenze “micro”: dal prossimo anno, gli insetti commestibili o prodotti che li hanno tra gli ingredienti potranno essere commerciati liberamente in tutti gli Stati europei. Ingredienti con cui faremo i conti in futuro. La tendenza che spero sparisca è invece quella di considerare “veleno” il glutine e i carboidrati, vera e propria pazzia.