Da necessità a piacere: ecco come sta evolvendo il food delivery

Il 2022 si chiude con un ulteriore +15% rispetto all’anno precedente, grazie anche a una diffusione sempre più capillare del servizio. Secondo Just Eat, il 13% dei clienti vive in zone rurali

La crescita sembra inarrestabile: il valore degli acquisti on line degli italiani nel Food&Grocery è arrivato a circa 4,7 miliardi di euro, +15% solo nell’ultimo anno. E il food delivery rappresenta il 44% del mercato alimentare on line: nel 2022 si stima genererà un valore di 1,8 miliardi di euro, +20% rispetto al 2021; una spinta legata anche all’aumento della capillarità del servizio, oggi accessibile al 71% della popolazione.

Sono dati riportati dall’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano, che evidenzia questo sviluppo senza sosta: «Già nel 2020, in tutte le province italiane - afferma Valentina Pontiggia, Direttore dell’Osservatorio - era presente almeno una piattaforma di food delivery. Oggi il 21% dei comuni italiani è coperto e oltre il 90% di quelli aderenti da poco ha meno di 20mila abitanti». Un dato di grande ispirazione per i ristoranti che si trovano in zone più isolate.

Mappa del cibo a domicilio in Italia

La sesta edizione della “Mappa del cibo a domicilio in Italia”, realizzata da Just Eat in collaborazione con l’Istituto di ricerca Wgsn e con Bva Doxa, punta i riflettori sull’importanza dell’esperienza per i clienti, per i quali il food delivery rappresenta sempre più un momento di relax e di gratificazione. Il 64% dei clienti di Just Eat vive nelle città, il 22% in ambito urbano e il 13% in zone rurali; gli uomini sono il 51%; il 52% ha figli; il grosso dei clienti sono i 35-55enni (49%) e i 18-34enni (39%).

Quando e perché i clienti lo scelgono

I momenti preferiti per ordinare sono la sera, il sabato, i mesi invernali e durante le partite di calcio. 

Tra le motivazioni vince, con il 44%, il desiderio di concedersi una coccola dopo una lunga giornata; per il 37% influisce la voglia di gustare un cibo particolare, mentre il 31% ammette di non aver voglia di cucinare. 

Cosa si ordina

La metà dei clienti - con una concentrazione maggiore tra gli over 55 - preferisce ordinare piatti della tradizione italiana. Tra i patti vince la pizza (sul podio Margherita, Diavola e Capricciosa). Medaglia d’argento per gli hamburger (cheeseburger il preferito), seguito da cibo giapponese, cucina cinese e - in grande ascesa - il poke.

Servizio essenziale

«Oggi il food delivery è un servizio essenziale per i ristoratori - afferma Daniele Contini, Country Manager Italia di Just Eat -, perché permette loro di ampliare il proprio business e raggiungere nuovi target; può portare a un incremento di circa il 25% del proprio fatturato, a patto di allineare l’offerta alle nuove tendenze e andare a intercettare nuovi potenziali clienti.

Noi affianchiamo i ristoratori nell’individuare i piatti più ordinati o le azioni che consentono di migliorare la propria offerta: dalle iniziative anti spreco all’affidarsi a produttori locali, agli ingredienti a km 0. Senza tralasciare il ruolo chiave dei social media: quasi il 90% dei clienti sceglie piatti e ristoranti in base alle foto viste nel proprio feed e l’80% ha ordinato almeno una volta da un ristorante scoperto sui social».

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