I territori sono quelli delle province Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova. Tutti insieme ora formano l’East Lombardy, area insignita del titolo di Regione Europea della Gastronomia 2017.
Benché confinanti, si tratta di distretti senz'altro diversi dal punto di vista enogastronomico, con una produzione e un'offerta ben differenziata. Sono però uniti da importanti tratti in comune, come la concreta volontà di collaborare per un'offerta sistemica, la promozione condivisa, l’alta concentrazione di prodotti alimentari a marchio di qualità europeo e il considerevole numero di ristoranti stellati. Nel particolare, l'Est Lombardy offre ben 25 prodotti Dop e Igp, 126 pat, 25 vini tra Docg, Doc e Igt e 22 ristoranti menzionati dalla Guida Michelin 2016.
Altri importanti scopi del progetto sono l’integrazione tra risorse culturali, turisitiche e gastronomiche, l’uso di metodi di produzione e di consumo sostenibili, la scoperta delle specifiche e particolari culture enogastronomiche dei diversi territori che ancora attendono di essere conosciute. Ogni anno viene assegnato il titolo European Region of Gastronomy a 2 o 3 regioni selezionate da una giuria di esperti internazionali coordinati da un istituto di coordinamento indipendente, l’Igcat (International Institute of Gastronomy, Culture, Arts and Tourism), che valuta i candidati sulla base della predisposizione verso i principali obiettivi. Ovvero: Nutrire il pianeta, educazione alla salute, innovazione, supporto all’entrata delle Pmi nel nuovo mondo globale, agenda digitale, competitività mondiale, integrazione tra locale e globale, sostenibilità e valorizzazione della diversità culturale e alimentare
L'istituzione delle Regioni Europee della Gastronomia è un progetto internazionale coordinato dall’Igcat e delle regioni fondatrici: Marsiglia-Provenza (Francia), Lombardia (Italia), Riga-Gauja (Lettonia), North East Brabant (Paesi Bassi), Minho (Portogallo), Aarhus (Danimarca), Catalogna (Spagna), Malta e Sibiu-Transilvania (Romania).
Vanta inoltre la collaborazione di 10 partner istituzionali e di più di 70 stakeholder locali: Regione Lombardia, Università degli studi di Bergamo (in qualità di coordinatore scientifico), i Comuni di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova e le rispettive Camere di Commercio.