Format che vincono sempre

I confini tra fuori casa e grande distribuzione si fanno più labili. Si moltiplicano sovrapposizioni e contaminazioni. Vincono i concept coerenti

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I confini tra fuori casa e grande distribuzione si fanno più labili. Si moltiplicano sovrapposizioni e contaminazioni. Vincono i concept coerenti

Grande è la confusione sotto il cielo. Soprattutto per chi vuole disegnare una mappa dai contorni precisi del fuori casa attuale. L’edizione 2018 di Shopping Map di Marketing&Trade, ricerca che mappa i comportamenti di consumo degli italiani, mostra proprio questo: i confini si fanno labili, i modelli si fanno ibridi, i comportamenti sono molteplici, le contaminazioni si moltiplicano.

In casa e fuori casa non sono più esperienze così distinte: sempre più spesso si compra fuori e si mangia in casa. Ristorazione e grande distribuzione non sono più canali così distinti: i supermercati offrono soluzioni rapide e pronte per la cena, dal sushi all’insalatona a piatti più complessi: «Il 55% degli italiani decide cosa cenare dopo le 16 - afferma Daniela Ostidich, presidente di Marketing&Trade e curatrice della ricerca - e il 16% addirittura dopo le 19. Scegliendo a seconda delle circostanze se andare a comprarsi il necessario al supermarket, ordinare al delivery o andare al ristorante».

La segmentazione per fasce di prezzo va aggiornata: «Oggi i locali senza una precisa identità fanno fatica. Funzionano bene i ristoranti destinazione, quelli nei quali vai apposta per fare un’esperienza super-premium, dove il cliente è disposto a prenotare anche con settimane di anticipo - spiega Ostidich -. Oppure hanno successo quelli specializzati, a patto che siano capaci di costruire con precisione un’identità distintiva, che deve essere coerente, comunicabile e sensata». Due concetti che funzionano? «La semplicità e il fatto al momento. Sono percepiti come garanzia di qualità»

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