Anche un bicchiere di birra belga, sia essa una trappista o una Gueuze, una Lambic o una Blanche, rappresenta quanto di meglio la cultura immateriale di un popolo possa esprimere.
Lo dice ufficialmente l'Unesco, dando seguito a un orientamento già era noto fin dallo scorso 30 novembre. Ora, finalmente, la solenne cerimonia nel Municipio di Bruxelles, durante la quale Il rappresentante Unesco nella capitale, Paolo Fontani, ha consegnato l’attestato di riconoscimento al ministro delle attività culturali del Paese.
Sono molti i paesi a produrre birra, ma è il Belgio ad avere raggiunto questo importante risultato perché, secondo la motivazione , "La diversità impareggiabile dell'arte della birra belga e l'intensità di questa cultura ha permesso il riconoscimento".
Va aggiunto che non n’è provincia del Belgio che non abbia almeno un birrificio. Numerosi sono le associazioni e i musei dedicati, mentre ristoranti e bistrot organizzano frequentemente serate a tema stimolando la ricerca di nuovi usi in cucina e abbinamenti.
La domanda per entrare nella lista era stata presentata dalla Comunità Germanofona ma ha unito tutte e tre le e tre anime del Paese: la Vallone, la fiamminga e la tedesca.