Il gruppo amplia la sua attività, lanciando 18.56 – Le Delizie, progetto di distribuzione di alimentari di alta qualità, tipici e biologici
È vero il detto che “il primo amore non si scorda mai”. Soprattutto se dura, ricambiato, da oltre 150 anni. La famiglia Meregalli resta, quindi, legata al mondo che è il suo da cinque generazioni: quello del vino e degli spirit, di cui è uno dei maggiori distributori italiani.
A fianco di questa vocazione consolidata oggi si sta delineando un secondo filone d’attività, con cui Marcello Meregalli, giovane amministratore delegato del gruppo, punta ad ampliare l’offerta al mondo horeca.
Il progetto 18.56 - Le Delizie trasferisce al settore food la lunga esperienza del gruppo Meregalli e l’orientamento verso prodotti di qualità ed esclusivi.
«Vogliamo così cogliere - ha sottolineato l’amministratore delegato - una interessante occasione di mercato che sempre più punta sui prodotti italiani, tipici e biologici, utilizzando anche la rete
delle nostre consociate in Francia, Svizzera e Ghana e le partnership con distributori specializzati in altri 10 Paesi del mondo».
La premessa del successo di un’operazione di questo tipo è la scelta dei prodotti, che Meregalli sta effettuando con l’obiettivo di costruire un catalogo di eccellenze del territorio nei vari comparti food: pasta, riso, cioccolato, miele, prodotti da forno dolci e salati, conserve, confetture, verdure, paté.
Obiettivi nel primo triennio
La decisione di puntare sulla fascia alta del mercato è scaturita dalla considerazione che nel settore alimentare le sole nicchie ad avere un andamento positivo sono quelle pregiate: il biologico e i prodotti a denominazione.
Ecco, allora, che fra le specialità che Meregalli metterà a disposizione dei suoi clienti del canale horeca ci sono la pasta Latini, il riso dell’Azienda Agricola Tenuta Castello, il cioccolato di Guido Castagna, i pomodorini I Sapori di Corbara, le conserve ittiche della Cooperativa del Golfo e molti altri prodotti prestigiosi. Gli obiettivi sono ambiziosi: raggiungere i 5 milioni di fatturato nel primo triennio.
Ma perché quel nome: 18.56? Perché richiama l’anno di nascita dell’attività e perché, come dice Meregalli, evoca l’ora della giornata in cui, terminato il lavoro, si inizia «a dedicare il tempo a se stessi e alle persone care, alla ricerca delle cose che fanno stare bene».