Riso Gallo: sempre più verso coltivazioni rigenerative e sostenibili

Agricoltura rigenerativa e coltivazione del riso. Un matrimonio sempre più possibile e auspicabile, non solo per questioni ambientali, ma anche a favore di una redditività maggiore e significativa rispetto a pratiche superate e obsolete o semplicemente insufficienti a supportare una risicoltura moderna e all’avanguardia.

Se ne è parlato il 21 febbraio scorso a Casale Monferrato in provincia di Alessandria, all’evento organizzato da Riso Gallo. Occasione speciale, la seconda edizione del premio “Mario Preve per un’agricoltura sostenibile”, intitolato all’imprenditore scomparso nel 2023, la cui famiglia è al timone di Riso Gallo, e che premia le aziende di risicoltura sostenibile.

Tra energia rinnovabile e organizzazione del lavoro

Nella prima parte dell’evento, sul palco del Teatro Comunale di Casale Monferrato, sono sfilati tecnici e ricercatori che, a diverso titolo, hanno illustrato e, a tratti, svelato quella che vuol essere una nuova realtà della risicoltura moderna: rispetto dell’ambiente e del paesaggio, senza dimenticare la programmazione manageriale per creare architetture di gestione economica in grado di affrontare sfide in campo agricolo come sui mercati. Sensibilità alle energie rinnovabili certo, ma anche a tutte quelle applicazioni software e hardware che, non solo migliorano il lavoro dell’operatore agricolo, ma lo aiutano a produrre meglio e bene, in linea con l’evoluzione dei gusti e dei mercati.

Tra i relatori il professor Vitaliano Fiorillo, Director Agrilab SDA Bocconi, che ha presentato i risultati economici derivanti dall’applicazione di nuove pratiche di agricoltura conservativa. Esse, ha sostenuto Fiorillo, prevedono una transizione a un sistema alimentare più sostenibile e resiliente e anche funzionale al miglioramento del capitale terra «inteso come primo asset produttivo per le aziende agricole».

Nuovi approcci agricoli

Riccardo Preve

Un fatto questo che, secondo la ricerca di Agrilab SDA Bocconi, consente di approcciarsi all’attività agricola con un nuovo profilo. «Si passa da essere produttore di servizi di approvvigionamento a produttore di benefici per le persone e di miglioramento della biodiversità» ha detto Fiorillo. Un tema da sempre esplorato da Riso Gallo con lo scopo di sensibilizzare le aziende agricole attraverso il progetto della Carta del Riso, protocollo di sostenibilità richiesto alle aziende partner.

E a questo proposito, per il secondo anno del Premio “Mario Preve per un’agricoltura sostenibile”, Riso Gallo ha scelto di assegnare un riconoscimento alle aziende agricole che si sono maggiormente distinte per le best practice sostenibili. Un premio, dunque, che costituisce certo un tributo a Mario Preve, e rilancia la sua visione imprenditoriale dedita alla sostenibilità lungo tutta la filiera e fortemente legata al territorio.

Progetti innovativi

A concorrere per l’edizione 2024 le realtà produttive certificate dal 2019 al 2022 e che rispettano due prerequisiti fondamentali: aver conferito risone a Riso Gallo durante la campagna 2022 di coltivazione e aver sottoscritto la Carta del Riso relativa al 2022. Al punteggio finale e alla graduatoria hanno concorso anche quest’anno diversi parametri, come i requisiti di certificazione FSA (Farm Sustainability Assesment), la biodiversità e i progetti innovativi adottati.

I premi sono andati a un poker di realtà produttive tra le province risicole piemontesi e lombarde: Cascina Oschiena di Alice Cerutti è stata riconosciuta migliore azienda agricola sostenibile; alla pavese Società Agricola Eredi di Ballone Emilio a completa conduzione femminile è andato il premio Donna in Agricoltura; alla novarese An Fed Agri Srl Società Agricola il premio per l’innovazione, mentre l’azienda Mairano Antonio, in provincia di Pavia, si è aggiudicata il premio per la biodiversità.

Business sostenibile

Ha commentato Riccardo Preve, Consigliere delegato di Riso Gallo (con lui sul palco anche i fratelli Emanuele e Carlo): «Crediamo nello sviluppo concreto di una realtà di business volta alla sostenibilità. Per questo sentiamo fortemente il dovere di supportare la formazione e accrescere la consapevolezza delle aziende agricole sui benefici ambientali ed agronomici derivanti dallapplicazione di buone pratiche. Del resto - ha aggiunto - la valorizzazione della filiera risicola è per noi di Riso Gallo un obiettivo cardine del lavoro, che in questo premio intitolato a nostro padre trova la sua naturale e perfetta sintesi. Questanno, oltre alla celebrazione delle 4 aziende che si sono distinte per le soluzioni che hanno implementato, desidero riconoscere anche il percorso svolto da noi tutti fino a qui, passando da sole 14 aziende agricole aderenti alla Carta del Riso nel 2019 alle 181 di questanno. Un segno chiaro dei risultati del nostro impegno e del nostro ruolo di leader e di esempio virtuoso per il mercato».

Carta del Riso

Le 181 aziende agricole, tra Piemonte e Lombardia, che hanno aderito alla Carta del Riso del progetto il Riso che Sostiene, voluto da Riso Gallo, oltre ad essere certificate FSA devono rispettare alcune regole di buone pratiche agricole come il divieto di utilizzo di glifosate direttamente sulle colture e di fanghi di depurazione e il consiglio di applicare tecniche agronomiche e soluzioni agro-ambientali che consentano salvaguardia e tutela dell’ambiente della risaia e della sua biodiversità in tema di flora e fauna.

Riso Gallo, inoltre, promuove anche ottimizzazioni delle pratiche colturali con l’impiego di soluzioni tecnologiche di precision farming, l’agricoltura di precisione, in grado di “leggere” lo stato nutritivo della coltura grazie ai satelliti, adeguando i trattamenti in campo in linea con gli impegni sui progetti di sostenibilità ambientale. Dispositivi che non solo aiutano il coltivatore, ma favoriscono una produzione maggiore e di qualità del prodotto nel rispetto della natura e del consumatore. Non è poco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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